Corsi e ricorsi storici

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…” - immagine 1
Lo storico ex secondo portiere della Juventus ripercorre le differenze negli allenamenti di ieri e di oggi e stila una classifica dei numeri 1 del presente
Giuseppe Martorana

Gli allenamenti "innovativi" dei portieri del Liverpool, che ha appena cambiato guida tecnica, passando da Jurgen Klopp ad Arne Slot fanno discutere. Qual è la differenza tra metodo di allenamento tradizionale e metodo alternativo e tecnologico? E che evoluzione ha avuto il ruolo del portiere nel calcio nel corso degli anni? Ne abbiamo parlato con un grande estremo difensore del passato, che ha militato per ben 10 anni nella Juventus, dal 1992 al 2002, e che adesso è preparatore dei portieri, Michelangelo Rampulla.

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 2

Rampulla In ESCLUSIVA: "Sono d'accordo con l'innovazione, ma..."

Buongiorno Michelangelo, negli anni ’90, quali erano le tecniche di allenamento dei portieri? L'uso degli occhiali che limitano il campo visivo, utilizzati dagli estremi difensori del Liverpool può essere utile?

—  

“Negli anni Novanta, gli esercizi che riguardavano la visione limitata della palla erano finalizzati all’andare a mettere degli ostacoli davanti la porta. In sostanza, questi ostacoli, rappresentavano l’avere davanti a te degli attaccanti o dei difensori. Sai, la palla, durante la partita, può passare attraverso le gambe dei tuoi compagni o degli avversari ed è lì che ti trovi a dover fare dei super interventi: quando vedi il giro della palla all’ultimo secondo e devi buttarti per evitare il goal. Quindi mettendo gli ostacoli vicino alla porta, diciamo che imitavi questa situazione che si verifica sempre durante le partite. Per quanto riguarda queste nuove tecnologie, io sono sempre favorevole a nuovi metodi di allenamento che possono migliorare la qualità delle situazioni di gara, però devono essere utili. Agli occhiali scuri che limitano il campo visivo o le cuffie per non sentire rumore non credo molto. Il portiere si deve abituare a sviluppare più sensi possibile in aspetto gara. Quando c’è una partita ci sono un sacco di persone che parlano, che urlano, che fischiano e tu non senti nemmeno il compagno a pochi metri. Perchè isolare il portiere durante gli allenamenti quindi? In questo modo, non riproduci l’aspetto gara. Questo metodo di allenamento lascia il tempo che trova”.

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 3

Quindi non credi che l’uso di questi occhiali possa migliorare la capacità dei portieri...

“ Io credo che i metodi di allenamento sia tradizionali sia moderni siano utili, perchè possono migliorare sempre il portiere o il giocatore in questione. Quelli più efficaci, però, devono cercare di riprodurre sempre quelle che sono le situazioni di gioco. È per questo che io non credo all’utilizzo di questi occhiali speciali o di cuffie che evitano i rumori. Ho fatto delle ricerche sul nuovo allenatore dei portieri del Liverpool, Fabian Otte, non mi sembra che fino ad adesso abbia avuto grandissimi risultati nelle sue precedenti squadre. Va bene l’innovazione, però, deve essere utile. Non deve essere fatta per pubblicità o perché si vuol vendere quel determinato prodotto. Stiamo parlando di cose particolari che in gara non vedi e se ti abitui a questi strumenti, puoi andare in difficoltà la domenica. Per me sarebbe più utile mettere i portieri in attacco o in difesa, per migliorargli la tecnica e la gestione della palla, invece di lasciarli da soli con gli occhiali scuri e le cuffie che eliminano i rumori. In questo modo, non capiscono niente e la domenica possono andare nella confusione più totale”.

Arne Slot

Rampulla in ESCLUSIVA: "Le differenze tra ieri ed oggi negli allenamenti"

Nel corso degli anni, gli allenamenti dei portieri sono cambiati. Quali aspetti degli allenamenti “tradizionali” ritieni ancora indispensabili?

—  

“Le cose indispensabili nell'allenamento dei portieri sono relative al miglioramento della tecnica. Su questo anche noi lavoravamo molto. C’è da dire, però, che gli allenamenti, nel corso degli anni, sono cambiati. Sono più finalizzati al gioco con i compagni e c’è una percentuale maggiore di allenamenti con i piedi, anche se non bisogna mai dimenticare che il portiere, per prima cosa, deve evitare i goal. Gli allenamenti del passato erano, invece, più legati alla difesa della palla. Non importava molto la tecnica per linee generali, ma attenzione, non era sempre così. Qualcuno riproduceva quello che adesso viene realizzato spesso”.

Cosa?

—  

“Il gioco dal basso. Spesso sento dire che è un’invenzione del calcio moderno, ma a me piaceva molto giocare con i piedi e già, ai miei tempi, questo tipo di costruzione era visibile. Io quando ho iniziato, nel Varese di Fascetti, nel 1980, adottavo questa cosa e mi divertivo tanto. Mi trovavo spesso a fare il secondo libero in sostanza. Certo, era un gioco che non facevamo sempre, ma è normale; quando una squadra ti attacca e ti pressa senza sosta non è possibile far girare il pallone nella tua metà campo. Meglio spazzarla per guadagnare spazi e per uscire dalla "zona pericolosa". Per questo dico, il gioco dal basso si, ma quando serve e poi, ci vogliono anche i giocatori adatti per adottare questo stile. Ci vuole la tecnica che è sempre meglio allenare anche nei portieri, piuttosto che isolarli con cuffie ed occhiali”.

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 5

Come è cambiato il ruolo del portiere dagli anni ’90 ad oggi?

—  

“Innanzitutto dobbiamo dire una cosa: è vero che nel passato, costruivamo dal basso, ma adesso si fa molto di più. Diciamo che noi abbiamo dato il via a quello che è diventato il calcio moderno. Poi, sono cambiate anche le caratteristiche del portiere rispetto al passato. Adesso si cercano più ragazzi che hanno prestanza fisica e corsa. Si cura di più l’aspetto atletico ed anche quello tecnico”.

Rampulla in ESCLUSIVA: "In Italia siamo messi bene nel ruolo di portiere..."

—  

Chi è, secondo te, il miglior portiere della Serie A?

“Non mi piace fare queste classifiche. Io credo che in Serie A ci siano tanti ottimi portieri italiani. Mi riferisco a Provedel, a Carnesecchi, a Meret, a Caprile, allo stesso Di Gregorio che ha fatto benissimo al Monza, tanto da meritarsi la chiamata della Juventus. Secondo me, in questo reparto, siamo messi abbastanza bene anche in ottica Nazionale”.

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 6

Rampulla in ESCLUSIVA: "I miei retroscena legati al derby della Mole..."

Tra i rivali della Juve, nella prossima stagione, anche il tuo ex compagno Conte, che tornerà in Italia dopo 3 anni, al Napoli, colorando la sfida con i bianconeri, che assumerà sempre più sembianze da derby. Come vedi Antonio al Napoli e Motta alla Juve? 

—  

“Antonio è un allenatore di qualità. Il Napoli ha fatto un ottimo colpo riportandolo in Italia. Ha sempre fatto molto bene in tutte le sue avventure e penso che anche al Napoli possa replicare quanto fatto in passato. I giocatori, però lo devono seguire in tutto e per tutto. Antonio è un allenatore esigente e se i giocatori saranno con lui i risultati si vedranno. Per quanto riguarda Thiago Motta alla Juventus, lui ha fatto 2 – 3 anni perfetti tra Spezia e Bologna. Adesso ha una ghiotta opportunità in una big che mira a grandi risultati. Ha delle idee innovative di calcio ed anche qui, come per Conte al Napoli, mi auguro che i giocatori lo seguano”.

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 7

Thiago Motta, nuovo allenatore della Juventus (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Ci racconti un retroscena della tua carriera legato ai derby della Mole?

—  

“La scena che mi fa piacere ricordare è quella relativa ai due derby che ho giocato nel 1992, alla mia prima stagione nella Juventus. Sia all’andata sia al ritorno abbiamo vinto. Nella gara d’andata siamo partiti in svantaggio, (rete di Sordo ndr). Al 76' abbiamo pareggiato con Vialli ed, al 92’, abbiamo segnato il goal della vittoria (autogoal di Venturin ndr) . Nello spogliatoio è successo un putiferio, abbiamo esultato come i matti. Essere per larghi tratti della gara in svantaggio e poi, aver vinto all’ultimo minuto, su autorete, è stata una goduria pazzesca".

Rampulla in ESCLUSIVA: “Che emozione il mio primo derby della Mole…”- immagine 8

Che fa adesso Michelangelo Rampulla?

—  

“Ho terminato il mio contratto con la Salernitana quest’anno. Sono stato in Campania fino a novembre, poi quando Paulo Sousa se n’è andato, ho lasciato anch’io. Adesso aspetto la chiamata giusta per ripartire. Ho ancora entusiasmo e vorrei continuare la mia avventura nel calcio”.

tutte le notizie di