Il Monza prima si illude poi precipita, il Como rimonta, vince e avvicina la salvezza: quello dell U-Power Stadium è stato un derby spartiacque
15' di gloria, poi il Monza si scioglie come neve al sole. Il Como rimonta e si impone 3-1 sulla squadra di Alessandro Nesta, sempre più vicina ad una retrocessione, per l'ufficialità manca solo l'aritmetica, meritata per quanto mostrato sul terreno di gioco. Quella brianzola si è rivelata essere la squadra più in difficoltà in massima serie nell'attuale stagione, lo dice la classifica, ma anche il bottino povero di successi, appena due. D'altro canto, invece, i lariani intravedono la luce, ritrovano un successo che mancava da quatto gare di fila (2-1 in casa col Napoli) e volano a + 10 sul terzultimo posto.
Monza quasi in B
—
Il Monza di Nesta è a un passo dalla retrocessione: manca solo la conferma aritmetica, ma la situazione è già segnata. Dopo l’ennesima disfatta – l’1-3 casalingo contro il Como, ventesima sconfitta in 31 gare – anche l’ottimismo più cieco ha lasciato spazio alla realtà. La squadra è in caduta libera, con una media punti imbarazzante e un calendario finale da incubo: tra Napoli, Juventus, Atalanta, Milan e due scontri diretti con Venezia ed Empoli, l’impresa salvezza appare un’utopia. I tifosi, ormai rassegnati, hanno risposto con contestazioni durissime, rivolte sia ai giocatori che a Nesta, travolto dai fischi sotto la curva dell’U-Power Stadium.
Cronaca di un fallimento annunciato
—
Quella del Monza è la storia di un progetto naufragato, incapace di reagire a una crisi tecnica e psicologica sempre più profonda. Nemmeno il cambio in panchina – da Bocchetti a Nesta e ritorno – ha portato soluzioni: la squadra continua a viaggiare senza identità né risultati, totalizzando appena 15 punti in 31 partite. Lo stesso Nesta ha ammesso: “Per come è andata, non mi confermerei”, salvo poi escludere le dimissioni. Il destino sembra scritto: la Serie B è ormai alle porte, e l’avventura in A potrebbe chiudersi dopo appena due stagioni, lasciando dietro di sé solo rimpianti e promesse non mantenute.
Como, ritorno al futuro
—
Il Como torna al successo dopo quattro giornate complicate e lo fa con personalità, confermando la solidità di un progetto che, passo dopo passo, si sta delineando con chiarezza. La mano di Cesc Fàbregas è evidente: una squadra che sa cosa vuole, che gioca con un’identità definita e che non rinuncia mai a costruire.
Alle spalle, una proprietà ambiziosa, di origine thailandese, che ha investito con convinzione sul mercato estivo e invernale, mettendo a disposizione risorse importanti per costruire una rosa all’altezza. Il risultato è un gruppo competitivo, ben assemblato, che oggi può guardare oltre la sola salvezza.
Con tre punti in più in classifica e un margine rassicurante sulla zona calda, il Como si affaccia al futuro con un altro spirito. L’orizzonte, adesso, sembra aprirsi a nuove possibilità. Senza eccessi, senza voli pindarici, ma con la sensazione che qualcosa nella prossima stagione potrebbe cambiare, qualcosa che potrebbe andare oltre la lotta per non retrocedere. E forse, è solo l’inizio.