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TORINO FC stagione calcistica Serie A 2012/2013 nella foto il presidente Urbano Cairo

Redazione Derby Derby Derby

di Francesco Quattrone – Il Torino targato Walter Mazzarri non si ferma più. Vince ancora, ma soprattutto convince: spazzato via il Milan, ora si può sognare eccome. Anche senza metà difesa (squalificato Moretti e operato Djidji) nel...

di Francesco Quattrone -

Il Torino targato WalterMazzarri non si ferma più. Vince ancora, ma soprattutto convince: spazzato via il Milan, ora si può sognare eccome. Anche senza metà difesa (squalificato Moretti e operato Djidji) nel derby da giocare in trasferta sul terreno dello Stadium.

Non è affatto un caso che si trovi lì, sù in classifica. I granata sono una squadra ben collaudata: mercato fatto con intelligenza e anche la bravura di rischiare qualcosa, tipo vendere qualche pezzo pregiato come Benassi, ma accendere la spia della scommessa come Rincon; pilastro ormai del centrocampo, il polmone. Una gestione complessiva spettacolare che fa vivere e sognare un popolo, il quale merita tantissimo, emozioni indescrivibili in grado di far ritornare ricordi mai cancellati; puntare su giocatori prima sconosciuti come N’Koulou, Berenguer, Lukic che, grazie alle loro prestazioni superlative, ora sono sulla lista di molti club importanti. Ma il Torino vuole giustamente blindarli, e poi aver tenuto Belotti, nonostante le tantissime richieste, tutto ciò ha fatto sì che questa squadra abbia aumentato le sue qualità e alzato l’asticella.

Cairo e Petrachi: la coppia tanto criticata ma, allo stesso tempo, osannata grazie al loro lavoro svolto in silenzio e senza fermarsi. Avere pazienza e soprattutto fidarsi, dare pienamente fiducia ad un gruppo è la ricetta perfetta per raggiungere determinati risultati. Tutto questo è emerso nei momenti in cui la squadra non riusciva a dare la continuità, tipo dopo le tre vittorie di fila contro Atalanta, Chievo e Frosinone è arrivato il duro stop contro l’ex Mihajlović e il suo Bologna. Lì la bravura della società di dare tempo e fidarsi ciecamente di Mazzarri, nonostante qualche mugugno.

Ancora una volta scelta azzeccatissima visto il quinto posto in classifica. Ma non solo la posizione ottima, perché è una conseguenza dei numeri importanti a prendere il sopravvento e confermare l’ottimo lavoro che sta svolgendo tutto lo staff: solo sei sconfitte finora, come il Napoli, meglio ha fatto soltanto la Juventus (2 i ko dei bianconeri). La grinta, il cuore, il sacrificio; gli ingredienti di questo Toro, che anche se a volte non gioca bene sa sempre riuscire a ritrovare la strada. La troupe di Mazzarri sa soffrire nei momenti in cui bisogna farlo e poi è letale con le manovre offensive.

Il quarto posto è a soli due punti. Come dice il suo allenatore, anzi il suo condottiero: il bello deve ancora venire. La vittoria nel derby manca da troppo tempo, ma forse è arrivato il momento di sfatare questo tabù e fare lo scatto decisivo verso l’Europa. Oltre al campo la differenza del Torino è lì: essere sostenuto dal suo popolo passionale che freme, che ha voglia e spinge la sua squadra verso il traguardo.

Un traguardo che potrebbe riscrivere una storia, una storia mai finita.