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EUROPEI 2021, COMMENTI E PAGELLE

Europei 2021: Schick over the rainbow, poi catenaccio…

GLASGOW, SCOTLAND - JUNE 14: Patrik Schick of Czech Republic celebrates after scoring their side's second goal during the UEFA Euro 2020 Championship Group D match between Scotland v Czech Republic at Hampden Park on June 14, 2021 in Glasgow, Scotland. (Photo by Petr Josek - Pool/Getty Images)

Europei 2021: un lunedì calcistico ricco di episodi e di spunti

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Appunti di viaggio da un’Europa che vorrebbe pesarsi, ma non sa ancora su quale bilancia salire. Per questo, accetta la ressa, a patto che non sia rissa, e si guarda attorno. Serena, adesso che Eriksen sta meglio; inquieta, se mai fossero veri i «tavolini» minacciati dall’Uefa pur di far scendere in campo i danesi (sabato, contro la Finlandia).

 (Photo by Stu Forster/Getty Images)

Glasgow, Scozia-Repubblica Ceca 0-2. A Bologna, contro l’Italia, Schick entrò sullo 0-2. Tardi. Ha 25 anni, è una pertica di 1,93. Esplose nella Samp, lo prese la Juventus, toccata e fuga, finì alla Roma, senza lasciare tracce, poi Lipsia e Leverkusen. Il primo gol alla Scozia, di testa, appartiene al repertorio del centravanti classico. Il secondo, da metà campo, alla lotteria degli eletti. A provarci, non costa niente. E’ pennellarla così, ad arcobaleno, che costa. E paga. E spacca i candidati. Voto 9. E gli scozzesi? Disordinati e sciuponi.

San Pietroburgo, Polonia-Slovacchia 1-2. Povero Paulo Sousa e povero Szczesny (5,5), è da un pezzo che non gliene va bene una. Un po’ per cali assortiti, un po’ per iella, come sul tiro di Mak (6,5), palo e schiena. E il resto non è che faccia morale: Lewandowski disarmato (5), Zielinski (5) stranamente a rimorchio dei momenti. Più incisivi, sul fronte opposto, Hamsik (6,5) e Kucka (6,5). A inizio ripresa, Polska avanti tutta, pareggio di Linetty, fin lì una lumaca (6), e la sensazione che il vento stesse cambiando. Il rosso a Krychowiak (4) ha riportato indietro le lancette. Solo Slovacchia e, in mischia, stoccata - imparabile, questa sì - di Skriniar (7). L’uomo di Lewa, fra le altre cose.

Siviglia, Spagna-Svezia 0-0. Il primo dell’Europeo. Da Ventura a Luis Enrique, è proprio una tortura. I senzaibra (e Kukusevski) alzano un catenaccione che a Fusignano prenderanno come un attentato alla memoria. Alle «furie» non basta un possesso palla di 86% a 14%, record del mondo o giù di lì. Centravanti cercasi: un po’ meglio Gerard Moreno (6) di Morata (5), che si divora un gol. Pedri (7, a 18 anni), Jordi Alba (6,5) e Llorente, calzettoni giù alla Gordillo (6,5), sono le rare luci del presepe andaluso. Le parate di Olsen (7,5) spiegano molto, non tutto: contro i muri serve la fantasia, l’imprevisto, una cosa di «tatticamente scorrettto», non solo il palleggio, non sempre l’assedio. Al contropiede svedese restano un palo e una svirgolata di Berg. Occhio a Isak: classe 1999, gran fisico e, in prospettiva, grandi numeri.

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