Il parere

L’esonero di Fonseca è una sconfitta per tutto il Milan

Fonseca
La dirigenza non ha intercettato le necessità della squadra, così come non ci è riuscito l’allenatore che però ha pagato per tutti. Almeno per ora
Salvatore Malfitano
Salvatore Malfitano Redattore 

In estate, il aveva visto in Paulo Fonseca un valorizzatore. Uno di quegli allenatori capaci, attraverso un’idea di calcio moderna ed efficace, di esaltare individualità promettenti ma in qualche modo limitate per motivi diversi, dall’età alla tecnica, dal carattere alla consapevolezza. Ibrahimovic, e con lui tutta la dirigenza che si è fatta guidare in questo genere di scelta, probabilmente non ha intercettato a dovere la necessità di una squadra che aveva bisogno di qualcosa di diverso.

Fonseca allenatore del Milan

Il Milan, come club e per ciò che rappresenta, non può ragionare come una società che si può crogiolare in tutte le fasi alterne di un progetto tecnico spacciato all’insegna della sostenibilità economica e con tutti i canoni attuali in termini di gestione. Il Milan ha l’obbligo – e lo dicono storia, blasone, tifoseria, contesto – di attrezzarsi sempre per competere al massimo, quantomeno in Italia dove il margine di competitività è più volatile. La rosa è stata rinforzata attraverso il mercato, ma senza potersi considerare completa per questo tipo di obiettivi.

Official Statement: Paulo Fonseca

— AC Milan (@acmilan) December 30, 2024

Le colpe di Fonseca

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Seguendo una struttura piramidale, l’analisi si sposta sul tecnico. Fonseca si è mosso annaspando durante il suo mandato, dando l’impressione di non avere in pugno i calciatori né sul piano tattico, dove la proposta di gioco è sempre stata approssimativa, né per quanto riguarda la leadership, dal momento che due elementi importanti come Leao e Theo Hernandez sono finiti in rotta di collisione con l’allenatore portoghese. È chiaro che in un simile ecosistema sarebbe stato impossibile per chiunque generare risultati all’altezza delle aspettative. Tuttavia, il rendimento dei rossoneri finora è inaccettabile in campionato: 27 punti in 17 partite, una in meno del duo di testa Atalanta-Napoli, per uno scarto potenziale di undici lunghezze se il Milan dovesse vincere il recupero col Bologna. Insomma, assolutamente al di sotto delle qualità dell’organico e degli investimenti compiuti. Ciò che resta è un’indubbia signorilità, che Fonseca aveva già mostrato ai tempi di Roma. Gentilezza ed educazione fanno sempre notizia, ma per i punti occorre molto di più.

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