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La sfida

Leo Messi e il ritorno più amaro: “A Parigi non sono mai stato felice”

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Anni complessi tra freddi rapporti e poche soddisfazioni. Ora l'argentino ritrova quel passato in una sfida che sa di resa emotiva e riscatto personale
Giorgio Abbratozzato
Giorgio Abbratozzato

Domenica Lionel Messi vivrà una novità assoluta nella sua lunga carriera: per la prima volta affronterà un suo ex club con i ricordi che tornano verso Parigi. E sarà un ritorno tutt’altro che banale. Il rivale sarà il Paris Saint-Germain, la squadra dove, parole sue, “peor lo he pasado en mi carrera”  la peggiore esperienza della sua vita calcistica. In un incrocio che va ben oltre i novanta minuti, l’argentino si troverà davanti un passato recente che ha lasciato cicatrici, sia sportive che personali.

Aunque pudimos haber ganado ayer, la verdad es que logramos una clasificación a octavos que significa muchísimo para nosotros como club. Un paso histórico más, tanto para @intermiamicf como para la @mls. pic.twitter.com/G0SRRGz0Ox

— Leo Messi (@leomessisite) June 24, 2025

Un’esperienza mai sbocciata

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L'avventura di Messi a Parigi, iniziata nell’estate del 2021 dopo l’addio forzato al Barcellona, si è rivelata molto diversa dalle aspettative. Messi lo ha detto chiaramente:"Sono stati due anni che non ho vissuto con gioia, non ero felice nel quotidiano. Non sono stati anni positivi per me. Non mi sentivo soddisfatto nessun giorno, né negli allenamenti, né nelle partite. Ho fatto molta fatica ad adattarmi". Una dichiarazione schietta, che riflette il malessere vissuto in quei mesi. Non solo in campo, ma anche nella vita quotidiana, lontano dalla routine e dall’ambiente che aveva sempre conosciuto.

Anche l’accoglienza iniziale del pubblico, che sembrava calorosa, col tempo è cambiata, lasciando spazio a un senso di estraneità. "All’inizio è stato molto bello, il benvenuto è stato caloroso. Ma poi la gente ha iniziato a trattarmi in modo diverso, una parte del pubblico di Parigi. C’è stata una rottura con gran parte dei tifosi. Ovviamente non era mia intenzione, assolutamente. Ma è andata così, come era già successo in passato con Mbappé e con Neymar. So che è il loro modo di comportarsi". Il legame con i tifosi si è incrinato, fino a rompersi del tutto, lasciando l’argentino in una terra che non è mai diventata casa.

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Messi a Parigi, numeri freddi e cuore lontano

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I dati parlano chiaro: Messi ha segnato 32 gol in 75 partite con il PSG, il peggior rapporto reti/minuti della sua carriera. Ma mentre a Parigi faticava, con l’Argentina scriveva la storia. Durante i due anni in Francia ha vinto la Copa América (2021), la Finalissima (2022) e soprattutto il Mondiale in Qatar (2022). Mai era stato così determinante con la maglia albiceleste.

Al contrario, col PSG ha conquistato solo due Ligue 1 e una Supercoppa di Francia. In Champions League, due eliminazioni agli ottavi contro Real Madrid e Bayern Monaco. Un bottino deludente per un progetto nato per dominare l’Europa.

Lo strappo finale

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Il punto di rottura arrivò nel maggio 2023. Dopo una sconfitta interna contro il Lorient, Messi partì per un viaggio pubblicitario in Arabia Saudita, già previsto e in precedenza rinviato. Il club reagì duramente, accusandolo di indisciplina e sospendendolo. Una mossa controversa, soprattutto perché l’allenamento fu anticipato all’ultimo momento, quando Messi era già in volo.

Nel frattempo, la trattativa per il rinnovo si stava arenando. Il PSG voleva un prolungamento immediato; Messi, attraverso il padre Jorge, chiedeva garanzie sul progetto tecnico per la stagione 2023-24. Non si fidava. Il rifiuto fu seguito non troppo casualmente dalla sanzione disciplinare. Un fatto anomalo, per un giocatore che non aveva mai saltato un allenamento senza permesso.

Anche in quel momento teso, Messi mantenne rispetto nei toni. "So che è il loro modo di fare", disse riferendosi all’ambiente e alla tifoseria parigina. Pubblicò anche un video di scuse, dimostrando ancora una volta senso di responsabilità, anche nei momenti più difficili.

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Messi e il presente ritrovato

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Oggi Messi appare finalmente sereno all’Inter Miami. La famiglia si è ambientata, il calcio è tornato a essere una fonte di felicità e non solo una routine. Ripensando al passato, Leo ha confessato: "Non volevo andarmene da Barcellona". Una frase che pesa come una condanna sul trasferimento che ha cambiato il corso della sua carriera, senza mai convincerlo fino in fondo. Ora, però, può guardare avanti. Domenica, contro il PSG, non sarà solo una partita: sarà una resa dei conti emotiva, un cerchio che si chiude. Con la consapevolezza che certi capitoli, anche se dolorosi, fanno parte della leggenda di chi è destinato a scrivere la storia.

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