Michel Platini è stato un'icona, un simbolo, una leggenda della Juventus. Cinque stagioni in bianconero (1982-1987), in cui ha collezionato 104 gol in 224 presenze, conquistando: due campionati, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale e soprattutto tre Palloni d'Oro di fila. Ospite in Sicilia, per i 40 anni dello Juventus Club di Santa Lucia del Mela (Messina) Le Roi ha rivissuto i bei momenti trascorsi con la Vecchia Signora, soffermandosi anche sul presente del club torinese.
Parla Le Roi
Michel Platini: “Juventus? Indossare quella maglia è un piacere, non un peso”
Platini: "La maglia della Juventus non è pesante"
—Ai microfoni di Tuttosport, l'ex numero 10 della Juventus ha rinnovato il suo amore verso i colori bianconeri: "Non scherziamo, la maglia della Juventus non è pesante. È un piacere indossarla e ve lo dice uno che ha provato personalmente tale sensazione".
Sulla 10 a Yildiz: "Se Thiago Motta gliel'ha data un motivo ci sarà. Vedremo cosa riuscirà a combinare, vale per tutti, come fu per me quando avevo 18 anni".
Non un tifoso appassionato, ma quando la Juve vince, Platini è felice: "Non conosco i nuovi dirigenti e in Francia non riesco a seguire le partite. Purtroppo non ci sono i tifosi che c'erano 40 anni fa, ai miei tempi, ma quando la Juve vince, fa sempre piacere, sono contento".
Il ricordo dell'Avvocato Agnelli...
—Non poteva mancare un pensiero all'Avvocato Gianni Agnelli con il quale Platini ha sempre avuto un rapporto speciale: "Mi ricordo quando gli ho regalato il primo Pallone d'Oro, ha sgranato gli occhi, non se lo aspettava. E mi fece la famosa domanda: ma è davvero tutto d'oro? E io gli risposi davvero: Avvocato, se era tutto d'oro non glielo regalavo mica. Forse mi voleva bene perché rispondevo alle sue battute con altre battute. Non osava farlo nessuno, erano tutti terrorizzati dall'Avvocato. Io no, anche se ne percepivo il carisma".
Un pensiero anche ai suoi compianti compagni di squadra, Scirea e Paolo Rossi: "Scirea era qualcosa di diverso, di più grande. E anche Paolo: la persona più gentile e serena che abbia mai conosciuto...".
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