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Stadi, una ricerca contro il coronavirus: fino a dove volano l’alito e lo sputo di un tifoso a una partita di calcio?

AMSTERDAM, NETHERLANDS - DECEMBER 09: General view inside the stadium prior to the UEFA Champions League Group D stage match between Ajax Amsterdam and Atalanta BC at Johan Cruijff Arena on December 09, 2020 in Amsterdam, Netherlands. Sporting stadiums around Natherlands remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Lo studio dell'Università di Tecnologia di Eindhoven

Redazione DDD

La Johan Cruyff Arena di Amsterdam è solitamente la sede dell'Ajax, una delle squadre di calcio più famose d'Europa. Ed è proprio lì che oggi invece di far sedere i ventilatori, si stanno testando una serie di macchine che spruzzano una sottile nebbia aerosol, fatta per assomigliare alla saliva, sulle tribune vuote. Gli scienziati dell'Università di Tecnologia di Eindhoven sperano che le macchine li aiutino ad analizzare come i tifosi potrebbero diffondere il coronavirus attraverso le loro urla e acclamazioni. L'arena può contenere fino a 55mila tifosi e Bert Blocken, professore e ricercatore dello studio, dichiara: "Ad oggi non ci sono informazioni nella letteratura scientifica sul comportamento degli aerosol in un tipo di ambiente come lo stadio. Questo è il primo motivo per cui vogliamo ottenere nozioni fondamentali sul comportamento degli aerosol in uno stadio pieno di tifosi di calcio, che sono qui rappresentati ora da questi generatori di aerosol, ma anche cosa si può fare al riguardo".

(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

C'è un consenso crescente tra gli scienziati sul fatto che la trasmissione tramite aerosol abbia un ruolo nella diffusione del coronavirus, ma non è chiaro fino a che punto esattamente. Un modello computerizzato estrapolerà i dati raccolti durante settimane di test, con la speranza di riportare le persone negli stadi, nelle sale da concerto e in altri luoghi. I ricercatori sperano anche di ottenere presto il permesso per fare sperimentazione con tifosi veri e propri in presenza.

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