L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – E lo chiamavano Chapanoglu…

Curiosamente una delle prime battute riservate dall'ambiente dei tifosi interisti ad Hakan Calhanoglu nell'estate 2017 era stata proprio questa: ma chi sta prendendo il Milan, Chapanoglu? Ma al di là del folklore e delle battute fra tifosi, l'indiscrezione di mercato è succosa. In base agli ultimi rumors sulla vicenda, ne emerge un quadro in cui il Milan tiene fede alla propria politica di attenzione virtuosa al monte ingaggi, mentre l'Inter si vede costretta dalla lunghissima assenza di Christian Eriksen a forzare l'offerta. Se fosse rimasto Conte, Hakan avrebbe avuto difficoltà a inserirsi nel suo meccanismo. Simone Inzaghi in questo senso è più duttile. Dall'altra parte, Stefano Pioli, ai costi giusti e non oltre il valore del giocatore, lo ha sempre considerato un punto di riferimento del proprio gioco.

Non sarebbe tecnicamente un derby di mercato, perché a 5 milioni di euro di ingaggio non c'è concorrenza fra il club rossonero e quello nerazzurro, così come due anni fa l'Inter era arrivata su Sensi quando il Milan era già uscito dalla questione. Stessa cosa accaduta a parti invertite un anno fa su Sandro Tonali. Il paradosso è che rischia di diventare, sul piano della rivalità e della mediaticità, il grande caso dell'estate l'eventuale ingaggio del milanista Calhanoglu da parte dell'Inter, cioè di un giocatore per il quale i tifosi nerazzurri non hanno mai speso parole di stima e nei confronti del quale molti tifosi rossoneri hanno molte riserve. Indiscrezioni che emergono al termine dell'Europeo della Turchia, competizione sulla quale Calhanoglu aveva dichiarato di essere totalmente concentrato. Ma ora...