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LA STORIA DI KOOB HURTADO: DAL CAMPO AL CANTIERE…

Ecuador, ha giocato in 14 squadre e somigliava a Balotelli: adesso fa il muratore negli Usa…

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Il 36enne difensore ecuadoriano ha deciso di allontanarsi dal mondo del calcio dopo che le offerte calcistiche erano pessime

Davide Capano

La vita di Koob Hurtado è cambiata molto negli ultimi anni e questo difensore ecuadoriano di 36 anni ha deciso che era ora di intraprendere nuove strade di fronte alla realtà che viveva nel calcio. Ha militato in 14 squadre e dopo aver ricevuto cattive offerte, ha scelto di dedicarsi a una professione completamente diversa e negli Stati Uniti. Le proposte non andavano bene, i club di diverse parti del mondo gli offrivano sempre meno soldi e una quadra non si trovava. Hurtado si è reso conto che non poteva continuare a vivere di calcio e ha optato per un cambio di rotta. Insieme alla sua famiglia, infatti, ha deciso di andare in Nord America e cercare un altro futuro.

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Nonostante abbia giocato con LDU Quito, Cobreloa, Deportivo Cuenca, Guayaquil City, tra le altre, Koob ha sentito che era giunto il momento di mettere da parte le scarpette fino a nuovo avviso. Così ha iniziato a dedicarsi all’edilizia e lavorare come muratore riuscendo a consolidare una stabilità economica che non poteva avere in Ecuador.

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Nel suo periodo di massimo splendore, era salito all’onore delle cronache per la sua somiglianza con Mario Balotelli e ha persino celebrato i gol allo stesso modo. Con tanto di cresta dorata. Però non ha esitato a lasciarsi alle spalle tutto questo. “Nel cantiere guadagno più di quello che mi hanno offerto alcune squadre”, ha chiarito.

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Ogni mattina si alza pochi minuti dopo le 5 per poter prendere il treno che lo porta da Brooklyn a Manhattan e inizia così la sua giornata lavorativa. L’ex Independiente del Valle ha raccontato in un’intervista a Joaquín Saavedra: “Il 18 di questo mese sono qui da cinque mesi. Non è facile, ma grazie a Dio sto andando alla grande. Ho persone che mi hanno dato un’ospitalità importante per poter restare. Qui vivi davvero il sogno americano perché non hai tempo per dormire. Qui la vita è molto veloce. La mia routine è alzarmi alle 5.30, lavarmi i denti, cambiarmi e raggiungere a piedi il treno per Manhattan, dove lavoro. Così tutti i giorni, grazie a Dio”. Oltre a lavorare con l’edilizia, si è dedicato anche alla consegna di materassi, mobili e sedie a casa.

Quando si è trattato di analizzare i motivi per cui ha deciso di lasciare l’Ecuador, Hurtado ha spiegato: “Non posso dirvi cosa sta succedendo perché ultimamente tutti si sono presi la pandemia, ma la decisione è nata molto tempo fa. Ecco perché molti giocatori con una lunga storia hanno lasciato il calcio. Un giocatore che sta per abbandonare il calcio non può guadagnare lo stesso stipendio di uno che è appena agli inizi. Non so dirti perché è successo con l’economia, perché è scesa così tanto. Nel mio caso, mi hanno offerto cose del genere”.

Ciononostante spera di tornare a competere nel mondo del calcio e conclude: “Non posso dirvi i nomi dei club, ma torno a giocare. Ho già parlato con uno con cui ho concluso. Ed è più importante che ti diano la possibilità e ti guadagni lo stipendio giocando. Mi sono allenato, giocato, giorno dopo giorno, e faccio palestra”.

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