Prova del 9

Real Madrid all’esame di maturità contro il Rayo Vallecano: l’analisi del match

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Soltanto il Rayo Vallecano si frappone tra il Real Madrid e le sue immense ambizioni: sabato per la formazione di Ancelotti ci sarà un grande esame di maturità.
Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano

Al Camp de Futbol di Vallecas, sabato sera, si presenterà il Real Madrid. La squadra di Carlo Ancelotti, nonostante un momento di difficoltà ad inizio stagione, sembra essere in fase di ripresa: la sfida vinta contro l'Atalanta è un forte argomento in tal senso. I tre gol rifilati dalle stelle madrilene fanno sognare i tifosi che finalmente si sia trovato un equilibrio all'interno del roster. Il Rayo Vallecano, dal canto suo, è una squadra che riesce solitamente a reggere gli urti contro le grandi corazzate dal calcio spagnolo, come Barcellona, Atletico e, appunto, Real Madrid.

La sfida del 14 sarà molto importante in chiave campionato e, soprattutto, come test per la formazione di Ancelotti. Il Real Madrid sarà infatti chiamato ad una vittoria per non perdere di vista il Barça, ancora primo in classifica, e per confermare l'ottima prestazione di martedì in Italia. Prima di fornire un pronostico sulla partita, è opportuno prendere in considerazione diversi fattori che potrebbero essere determinanti in vista del match.

Il momento di forma del Real Madrid

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36 punti in 16 partite, secondo miglior attacco e seria candidata per portare a casa anche l'onore di miglior difesa alla fine del campionato. Il Real Madrid è senza dubbio una squadra compatta, forte, solida. Tecnicamente, potremmo dire, non ha tanti rivali. Quello che ha per il momento frenato il Real Madrid dall'essere ciò che tutti vorrebbero, è la mancanza di equilibrio tra i reparti. Ciò può essere determinato da due fattori, che a tratti possono cumularsi: in primis, l'assenza di Toni Kroos, da combinare necessariamente alla fase calante della carriera di Luka Modrić, e in secundis l'accozzaglia di stelle che, per il momento, si preoccupano di brillare come singolo e non come gruppo.

Modric

La presenza di due professori come il tedesco e il croato nella zona nevralgica del campo garantiva al Real Madrid una stabilità in campo senza precedenti. Potremmo definirli una longa manus del loro allenatore in campo. La loro assenza porta la squadra ad essere disunita, mal disposta in campo, e non per demeriti di Ancelotti. Semplicemente, tutto quello che succedeva in campo passava per i loro piedi. In estate, però, Florentino Perez - come ha affermato anche Paolo Condo' - ha costruito la squadra attorno alla sua grandeur, aggiungendo Mbappé alla rosa campione d'Europa senza provare a trovare validi sostituti di Modrić e Kroos. Lui ama gli attaccanti, giocherebbe con quattro di questi in campo ogni domenica. Vuole spettacolo, vuole i nuovi Galacticos. E questi, forse, stanno arrivando grazie all'ex allenatore del Milan, che rimboccatosi le maniche sta tentando di dar vita ad una nuova straordinaria creatura.

Nel corso di questi primi mesi di stagione Ancelotti s'è scervellato per trovare le combinazioni giuste: numeri, schemi, terzetto di centrocampo, esterni tutta fascia. Ha cambiato assetto - e aspetto - tattico diverse volte, affrontando perfino il Liverpool con uno sfrontato 4-2-2-2. Il risultato, però, non è stato dei migliori: così come non lo è stato il 4-4-2 tentato in più occasioni, con Bellingham impiegato sulla fascia sinistra e Vinicius chiamato a dialogare con Mbappé uno fianco all'altro. Dalla sfida contro il Girona, però, qualcosa s'è finalmente sbloccato.

Il 7 dicembre, all'Estadio Montilivi, Ancelotti trova la chiave per aprire il forziere dei suoi campioni, trasformando talento in armonia e individualità in sinfonia. Piazza Federico Valverde in mediana, sacrificando il suo apporto alla fase realizzativa e affiancandolo prima a Modrić, poi a Ceballos. Mbappé diventa l'unico centravanti di riferimento e alle sue spalle agisce un tridente pronto ad assisterlo nel migliore nei modi. Contro l'Atalanta, ad esempio, componevano la linea della trequarti Vinicius, Bellingham e Brahim Díaz. Les jeux sont faits: partita spettacolare del Real Madrid che, fosse stato quello di poche partite prima, avrebbe strappato un punto a fatica.

Mbappe stupro

Con questo 4-2-3-1 il Real Madrid ha segnato sei gol in due partite, gli stessi siglati addirittura nelle precedenti quattro! Questi numeri sono esemplificativi, ma vanno letti alla luce della grande ripresa dell'ex centrocampista del Borussia Dortmund, Jude Bellingham. L'inglese nelle prime sette partite ha fornito soltanto un assist, mentre nelle successive cinque ha contribuito a ben otto gol, con cinque reti e tre assist. Insomma, è un Real che sembra affilare gli artigli per una seconda fase di stagione in cui vuole essere grande protagonista in Spagna, in Europa, e infine nel mondo nella nuova competizione Fifa, il Mondiale per Club.

 

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Il momento di forma del Rayo Vallecano

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Ritorniamo sulla terra, imbuchiamo una stradina e finiamo nel cuore pulsante del tifo del Rayo Vallecano, a Vallecas, quartiere popolare e ribelle di Madrid. Qui c'è una squadra con tutt'altre ambizioni. I Rojinblancos lottano ogni anno per raggiungere una salvezza tranquilla; questo dodicesimo posto è già una grande conquista per la formazione di Iñigo Peréz, che "punta" utopicamente ad una qualificazione in una delle tre competizioni europee, d'altronde perché privarsi dei sogni?

Però, i risultati non stanno sorridendo alla squadra di Vallecas, che nelle ultime cinque partite ha conquistato due vittorie e incassato tre brucianti sconfitte. Il Rayo Vallecano comunque è una squadra orgogliosa, arcigna, che punta tutto sull'intensità. Difficile biasimarli, dato che in virtù del particolare salary cup imposto da LaLiga, i madrileni sono una delle squadre con meno budget a disposizione per costruire la propria formazione anno dopo anno. Difatti i Matagigantes vivono molto di prestiti, giocatori svincolati e pezzi da novanta presi nella fase calante della carriera. Fino all'anno scorso, ad esempio, c'era El Tigre Falcao, e dopo che questo è tornato in Colombia è arrivato James Rodriguez.

James Rodriguez

Il natio di Cucutà, però, non sembra avere gran feeling con Perez, che in più di un'occasione ha deciso di tenerlo in panchina, nonostante in campo dia sempre ottime risposte. Questa gestione sta portando tensioni nell'ambiente rayista, che non si spiega i motivi di questa scelta. Contro il Real Madrid il colombiano potrebbe colpire, facendo tornare in vigore l'amare legge dell'ex. Tuttavia, soffermarsi soltanto su James potrebbe essere riduttivo, dato che ci sono altri interessanti giocatori che vestono la maglia del Rayo.

Tra questi Sergio Camello, Isi Palazón e Jorge de Frutos. Tali nomi non sono roboanti, e le statistiche non li aiutano particolarmente. Ma ai numeri lasciamo la mera possibilità di aiutare a disegnare un calciatore, e non qualificarlo. Camello, ad esempio, è un promettente centravanti classe 2001, che quest'anno ha realizzato soltanto due gol. Nel suo palmares c'è un riconoscimento che spesso viene poco considerato, ma che invece è parecchio prestigioso: la medaglia d'oro alle Olimpiadi, in questo caso quelle di Parigi. Alla Spagna olimpica Camello c'è arrivato dopo aver sostenuto tutta la trafila nelle giovanili, ed è stato significativamente decisivo: non ha segnato nessuna rete, fino alla finale contro la Francia, in cui ha manifestato tutta la sua classe e la sua incisività.

Dopo un rocambolesco 3-3 nei tempi regolamentari, la partita prosegue come di consueto ai tempi supplementari, ed è qui che entra in gioco il classe 2001 del Rayo, che al 100° minuto porta nuovamente in vantaggio la Spagna. Gli iberici riescono a difendere bene il vantaggio fino alla fine del match, ma a mandare in visibilio i tifosi è la seconda rete di Camello al 121°, che mette definitivamente la parola fine sulla finale.

Palazón, invece, è un calciatore che arriva tardi ne LaLiga. Basti pensare che prima di approdare al Rayo militava alla Ponferradina, squadra di terza divisione. È il classico giocatore spagnolo: rapido nei movimenti, non troppo alto e con dei piedi educati. Non è un fuoriclasse, ma spicca sicuramente nella squadra di Perez come uno degli elementi più tecnici. Viene impiegato principalmente sulla fascia destra ed ha collezionato, ad oggi, 1 gol e 2 assist. De Frutos, infine, è un ala di 27 anni che con la bellezza di tre reti messe a referto è il goleador del Rayo Vallecano. Lui è cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, e se dovessimo puntare delle fiches su un calciatore che potrebbe iscriversi al tabellino del match di sabato, sarebbe sicuramente lui.

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I precedenti tra Real Madrid e Rayo Vallecano

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I precedenti sorridono al Real Madrid, ma non tanto quanto si possa immaginare. Nella scorsa stagione, ad esempio, la squadra di Ancelotti non è mai riuscita a strappare tre punti contro il Rayo Vallecano, che si è rivelato in grado di frenare la squadra campione d'Europa per ben due volte: la prima 0-0 e la seconda 1-1. Andando ancora più indietro, i Rojinblancos hanno addirittura sconfitto i cugini madridisti: era il 7 novembre 2022 ed il Real cadde sotto i colpi di Santi Comesaña, Àlvaro García e Oscar Trejo.

Il periodo nero per i tifosi del Rayo è stato quello in cui il tridente composto da Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema metteva ferro e fuoco le difese europee. Dal 2013 al 2018 la squadra di Vallecas ha dovuto ingoiare bocconi molto amari, tra cui un grottesco 10-2 in un Santiago Bernabeu che chiedeva le dimissioni di Florentino Perez. Nel 2014, peraltro, i Blancos hanno rifilato 5 gol all'andata e 5 al ritorno, chiudendo la pratica derby in breve tempo. In definitiva, su 16 incontri disputati, il Rayo Vallecano ha vinto soltanto in due occasioni. Due anni fa, come scritto, e nel 2019, per 1-0.

Il pronostico del derby

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Il Rayo è dunque una squadra che è riuscita negli ultimi anni a tenere testa al Real Madrid, segnando anche 5 gol negli ultimi quattro incontri. Considerando anche le difficoltà difensive con cui la formazione di Ancelotti sta avendo ancora a che fare, non è impossibile immaginare il Rayo che trova la via della rete per l'ennesima volta. Come specificato, però, il Real sembra essere entrato in modalità rullo compressore, grazie ad un modulo nuovo che permette a tutti di rendere al meglio.

Bellingham sembra determinato a impadronirsi nuovamente del campionato, giganteggiando tra i terreni di gioco della Spagna. Il suo ottimo momento di forma potrebbe portarlo a siglare almeno un altro gol. I tifosi, per giunta, s'aspettano tano anche da Vinicius Jr, trascinatore nella seconda metà di stagione scorsa. Il brasiliano ha già collezionato 15 partecipazioni ai gol in 13 partite di LaLiga. Saranno invece da valutare le condizioni di Kylian Mbappé. Sarà curioso scoprire come si muoverà Ancelotti in caso di forfait del calciatore francese, perché un improvviso cambio modulo potrebbe completamente stravolgere gli equilibri. Da segnarsi anche il nome di Arda Güler, particolarmente ispirato nelle ultime gare disputate con i Blancos.

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Il Real Madrid, concludendo, sembra aver finalmente trovato una preziosa continuità tecnica e tattica, segno di una squadra che sta costruendo certezze. Una vittoria contro il Rayo sarebbe una grande conferma, il sigillo su un momento di crescita. Ma una sconfitta potrebbe incrinare questo equilibrio, facendo crollare quel castello di sicurezze che i Blancos stanno con tanta fatica costruendo. Sarà una sfida che varrà più di tre punti, un vero e proprio banco di prova per ambizioni e fragilità e, come sempre, lasciamo al campo l'ultima parola.

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