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di Vanni Zagnoli -
La nuova proprietà del Carpi non convince. Subentrata in estate al patron della quasi salvezza in Serie A, Bonacini, al presidente Caliumi e al socio Marani, si è distinta in questi 5 mesi per i licenziamenti. Fuori per primo Morelli, l’ex vicesindaco che si era presentato con grande personalità, come il classico uomo d’affari carico perché adesso era nel calcio. Il ds Elio Signorelli è durato 40 giorni, sostituito da Andrea Mussi. In questo 2021, via il team manager Franzese, piccolo ex attaccante, in settimana il dg Alfonso Morrone, che aveva portato Sandro Pochesci. E per ultimo via anche il mister, per Luciano Foschi. Insomma il presidente Matteo Mantovani, di Ncs Company, è un decisionista, anche troppo, con il vice Federico Marcellusi, e il consigliere Marcello Fantuzzi, sempre dell’azienda di Carpi.
Pochesci, peraltro, con i media era stato eccezionale, consentendoci di riprendere un quarto d’ora di allenamento, in avvio di stagione, cosa ormai inconsueta anche in Serie C. “Il mio calcio è solo offensivo - racconta - ce l’ho con Pirlo, che non ha fatto gavetta”. Memorabile la sparata quando era alla Ternana, sua unica panchina in Serie B: “Io ho vinto di più”. Romano dei castelli, da calciatore è stato a Guidonia e a Ostia Mare, nella Viterbese e al Fondi. Da allenatore Borghesiana e Torbellamonaca, Guidonia e Viterbese, Flaminia e Monterotondo, Lupa Frascati e Cynthia, Ostia Mare e Fondi. “Dalla Moldova sono venuto via subito”. Il più eccentrico dei tecnici italiani.
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