Gentile al veleno: “Fatto fuori perché ho denunciato la mafia dei procuratori”
Gentile al veleno: “Fatto fuori perché ho denunciato la mafia dei procuratori”
Ancora una volta il quasi 70enne ex ct dell'Italia Under 21 (un titolo europeo e un bronzo olimpico nel 2004) ha tuonato puntando il dito contro la lobby dei procuratori in merito alla sua esclusione dal giro della Nazionale...
Senza peli sulla lingua, a difesa del suo operato. Claudio Gentile, ex difensore della Juventus e della Nazionale (campione del mondo nel 1982) e ct dell'Under 21 azzurra che ha conquistato il titolo europeo di categoria e il bronzo olimpico nella magica estate del 2004, non ci sta e, in una lunga intervista a La Repubblica, ha ancora una volta raccontato i fatti che hanno portato alla sua esclusione dal giro della Nazionale.
Gentile sbotta: "Ho minacciato di denunciare la mafia dei procuratori. Cacciato per questo motivo"
"Avevamo vinto l’Europeo e conquistato il bronzo alle Olimpiadi, una medaglia che mancava al nostro calcio da 70 anni. L'Italia campione del mondo nel 2006 contava in rosa sette miei giocatori. Per tutta risposta venni cacciato dalla sera alla mattina senza ricevere una minima spiegazione. Ma non senza un motivo", rivela Gentile.
"Avevo minacciato di denunciare alcuni procuratori che volevano offrirmi molto denaro per convocare in Nazionale i loro giocatori - tuona l'ex ct dell'Under 21 - . Li cacciai tutti! Io non ho mai avuto un agente. Guarda caso, da quel momento qualcuno me l’ha giurata. Chi? Guido Rossi, che era commissario straordinario della Figc, avrebbe dovuto dare risposte. Decise di farmi fuori. Purtroppo è morto. Ora qualcosa potrebbe dirla Demetrio Albertini, cui spiegai che avevo ricevuto l'offerta di un club importante (la Juventus). Lui mi consigliò di rifiutare e mi disse che avevano progetti importanti per me".
"Come no! Il progetto che avevano in mente era di distruggermi la carriera. Quei dirigenti da chi erano manovrati, da chi prendevano ordini? Io sono stato ingenuo a non firmare un altro contratto e a non abbandonare la Figc. Sono stato troppo corretto".
Gentile torna a porre l'accento sulla questione procuratori: "Mafia è la parola che mi viene in mente, ma senza scomodare un Totò Riina da incolpare. Non so chi mi abbia fatto saltare in aria. Se ero corrotto, antipatico o un ladro che me lo dicano. Dopo quasi vent'anni almeno potrei saperne qualcosa in più. A quel punto dovranno prepararsi alle denunce che farò tramite i miei avvocati".