"Ho giocato tanti derby, ma quello di Milano è un'altra cosa. Una città sola con due squadre ricche di storia che giocano nello stesso stadio. È una cosa che, insieme a tante altre, fa di questa partita qualcosa di unico". Ha detto Kakà. Pensate quindi quanto possa valere questa partita se vale addirittura l'assegnazione di un trofeo. Ergo, una delle due squadre alzerà in faccia la Supercoppa all'altra. E non c'è dubbio che il Milan vorrà riprendersi la sua rivincita dopo lo scudetto della scorsa stagione, vinto dai nerazzurri per 2-1 il 22 aprile.
L'analisi
La forza dell’Inter contro il pragmatismo del Milan: l’analisi della finale di Supercoppa
Pur non avendo concluso il 2024 nel migliore dei modi, grazie alla nuova formula della Supercoppa - bistratta da tutti, ma che concede a più squadre la possibilità di vincerla - i rossoneri possono iniziare il nuovo anno con una scossa di adrenalina, che potrebbe significativamente cambiare le sorti della stagione. D'altronde l'Inter è la grande favorita, e nessuno s'aspetta una vittoria da parte della formazione di Conceiçao, chiamata piuttosto a fare l'impresa. In realtà i più davano per spacciato il Milan già contro la Juventus di Motta (noi no), ma con un pizzico di fortuna e un autogol decisivo la squadra di Milano è riuscita a strappare un pass per la finale.
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L'inter, questo, lo ha ottenuta con più semplicità, disintegrando un'Atalanta scesa in campo probabilmente con la testa altrove. Ciò è indicativo dello stato di forma delle due squadre: la formazione di Inzaghi, infatti, viaggia a velocità supersonica, mentre Conceiçao sta provando a riaccendere il sacro fuoco nei giocatori e nei tifosi milanisti. E, passo dopo passo, vittoria dopo vittoria, il tecnico portoghese potrebbe senz'altro riuscirci.
Il Milan ad un portoghese atipico
—Il nuovo allenatore del Milan ha iniziato la sua avventura con il piede giusto. La squadra è lontana da Milanello e dunque è difficile immaginare già un vento di rivoluzione, ma nello spogliatoio che in questi giorni accoglie la squadra si respira di certo un'aria più leggera. Il che permette al Milan di approcciare alla finale senza eccessive pressioni o turbamenti esterni. Tra l'altro, proprio nell'ultimo atto della Supercoppa Conceiçao può giocare un ruolo fondamentale, nonostante non sia più in campo.
L'ex allenatore del Porto conosce molto bene la Serie A e ha costruito il suo patrimonio d'idee anche sulla base dell'esperienza maturata in Italia. Lui è infatti un pragmatico per definizione, che si tiene alla larga dagli indottrinamenti o dall'accezione moderna di proposta di gioco. Perché cosciente che questa può benissimo essere strappata dalla squadra avversaria in corso d'opera. Conceiçao infatti va contro la mistica del palleggio e della raffinatezza tipica portoghese, preferendogli un calcio realistico fatto di accelerate rapide verso la porta avversaria.
Il suo imprinting verticale non è e non può essere ancora visibile, ma non c'è dubbio che troverà la chiave giusta per riuscire a mettere in difficoltà una rivale, sulla carta, più forte. Quest'approccio, nel breve termine, è ideale per riuscire a costituire l'ambiente giusto per un nuovo ciclo. E quale modo migliore di crearlo se non festeggiando subito una vittoria contro la rivale preferita?
L'Inter è forte, ma non imbattibile
—L'Inter è reduce da cinque grandissime manifestazioni di forza, che hanno portato a ritenerla ancora una volta la candidata numero uno per lo scudetto, nonostante un'Atalanta in straordinaria forma ed un Napoli rodato. Merito soprattutto di Simone Inzaghi, riuscito ad adeguare un vecchio modulo alle sfide del nuovo calcio. C'è da dire, inoltre, che la forza dell'Inter sta anche nell'adattarsi: la formazione di Inzaghi, infatti, gira bene sia quando controlla il gioco sia quando deve abbassarsi e attaccare con lunghe transizioni.
Contro il Milan l'Inter dovrà fare a meno di Marcus Thuram, l'uomo offensivamente più pericoloso dei nerazzurri in questa prima metà di stagione. Il recupero del francese (alle prese con una mini-elongazione) verrà infatti gestito con la massima prudenza visti gli impegni di gennaio. Al suo posto, il candidato a partire contro il Diavolo è Mehdi Taremi, nuovo attaccante di Inzaghi che da quando veste il nerazzurro ha realizzato soltanto una rete in Champions League.
Il paragone con i numeri e la dominanza di Thuram, quindi, non regge, e con un Lautaro alla ricerca del feeling con il gol segnare sarà una sfida più difficile. Peraltro, nella zona nevralgica del campo, il Milan ha gli uomini giusti per reggere il confronto con i centrocampisti dell'Inter. La retroguardia della formazione di Inzaghi, però, sotto il punto di vista della forma ha sicuramente armi migliori per affrontare la finale.
Precedenti e statistiche
—Il 22 settembre il Milan è riuscito a interrompere la striscia positiva di successi dell'Inter, vincendo 2-1. Prima di allora, però, l'Inter aveva ottenuto vittorie parecchio convincenti, come il più recente 5-1, il 3-0 il 19 aprile 2022. La seconda vittoria più recente dei rossoneri risale alla stagione 2021/2022, quando vinse ancora per 2-1 in una fredda sera di febbraio. Questi precedenti confermano il trend degli ultimi anni, in cui l'Inter è stata sempre a combattere per la vetta della classifica di Serie A, mentre il Milan affrontava qualche problema in più preoccupandosi principalmente di qualificarsi per la Champions League.
L'Inter, poi, vanta già esperienza nella final four, avendo battuto lo scorso anno il Napoli per 1-0, grazie al gol di Lautaro in extremis. La squadra ad aver vinto più competizioni però è la Juventus, con 9 successi ottenute in 18 partecipazioni. A seguire ci sono proprio i nerazzurri con 8 vittorie e, a completare il podio, il Milan con 7.
Pronostico
—L'Inter è sicuramente favorita, ma le dinamiche stagionali permettono di pensare ad una partita più combattuta rispetto a quelle a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Soprattuto immaginando una sfida intensa, pragmatica, di tempra, è possibile che anche questa finale sia decisa da episodi, così come nel match tra Juventus e Milan. In una competizione del genere, tra l'altro, ha sempre la meglio la squadra più determinata a vincere, anziché quella realmente più forte. Il che apri diversi scenari. Rimettiamo, come sempre, l'ultima parola al campo.
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