MILAN-FROSINONE 3-1

Frosinone, Di Francesco: “Mi è sembrato un po’ di rivivere la partita con l’Inter”

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A San Siro il match è deciso dalle reti di Jovic, Pulisic, Tomori e Brescianini. Sesta sconfitta in campionato per i giallazzurri che hanno diciotto punti dopo quattordici giornate
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

La sesta sconfitta in campionato del Frosinone arriva sul campo del Milan. L'allenatore Eusebio Di Francesco ha commentato così la gara ai microfoni di Sky Sport: "Cosa apprezzo di Pioli? La sua coerenza, la capacità di mantenere la linea anche nei momenti difficili. Mi fanno enormemente piacere i suoi complimenti. La sconfitta? Mi è sembrato di rivivere la partita contro l'Inter dove avevamo fatto bene e poi preso gol nel finale. Il calcio è fatto di episodi, loro sono stati più bravi, ci hanno rispettato. Noi abbiamo cercato di fare la nostra partita con le nostre assenze, abbiamo cercato di produrre un calcio piacevole, peccato che loro poi abbiano trovato il 2-0. Loro sono stati più bravi a concretizzare, anche se alla fine il nostro portiere non ha avuto grossi impegni. Se ai ragazzi dico di continuare a sognare? A sognare perché no, ma al tempo stesso mantenere i piedi per terra con la consapevolezza che questi ragazzi possono regalare soddisfazioni anche se sono molto giovani. Attraverso questi errori impareremo, peccato perché qui a San Siro siamo venuti sempre con un'idea e con un pensiero e andiamo via a mani vuote, sarebbe stato bello portare a casa un risultato positivo".

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"Se le cinque sconfitte di fila in trasferta possono pesare? Non cambierà la nostra idea - continua il tecnico dei giallazzurri -, io credo che questa squadra sia nata per produrre un certo tipo di gioco, sono certo che ci toglieremo delle soddisfazioni. Fin qui non è successo, ma arriverà la giornata giusta. Il momento difficile della mia carriera di cui ho parlato in questi giorni? Mi ha aiutato guardarmi dentro e fare autocritica, ascoltare le persone giuste che davvero ti vogliono bene. Ho sentito tante chiacchiere poco rispettose verso l'uomo Eusebio, penso però che i nipoti siano stati la cosa più bella di questo periodo, sono diventato nonno e quando le cose non vanno penso a loro. Quale autocritica ho fatto? L'aver gestito male certe situazioni e magari sentirmi più in colpa di quello che volevo, ho modificato il mio modo di vedere il calcio, ora forse sono meno integralista. Questo è stato il mio sforzo e il mio modo di crescere tecnicamente e psicologicamente. Bisogna però cercare di essere sempre se stessi anche se di fronte hai dei campioni. Ho la fortuna di aver lavorato tanto in questo mondo e di avere una bellissima famiglia, ma l'adrenalina del calcio me la sto godendo tutta".

 

 

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