STIRPE SOLD OUT

Frosinone, Di Francesco: “Non possiamo scendere in campo con le pantofole”

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Il tecnico dei giallazzurri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Il Frosinone riceve domani alle 18 la Roma di Daniele De Rossi, che è reduce dal pareggio in Europa League col Feyenoord. Dopo il ko di Firenze, l'allenatore Eusebio Di Francesco ha presentato così la gara dello Stirpe in conferenza stampa: "Non ci sono ricette, c'è il lavoro e tanta dedizione. Cerchiamo di avere alternative soprattutto in difesa, dobbiamo tornare ad essere compatti e subire meno gol. Lo ribadisco finché non riusciremo a farlo. Non condivido che il campionato per noi inizi il 3 marzo perché vorrebbe dire che stiamo facendo una nuova preparazione. Stiamo lavorando consapevoli che ce la possiamo giocare con tutti. A Firenze dopo 20 minuti ci siamo trovati sotto di due gol e non mi spiegavo il perché. Se servirà il Frosinone tignoso visto contro il Cagliari? Non possiamo non avere ferocia e cattiveria. Dobbiamo però anche essere organizzati. Ci è mancata malizia nelle ultime gare e la condizione di qualche singolo. Abbiamo dovuto adattare tanti calciatori in ruoli diversi in questo periodo. Per domani abbiamo 4 convocati in difesa, due terzini e due centrali. Non può mancare cattiveria e ferocia. Con De Rossi secondo me la squadra cerca di giocare maggiormente palla a terra e il fraseggio con buona qualità. Per me De Rossi sta facendo un bel lavoro. Portano più uomini in area".

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(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

"Aspetto psicologico? Questa settimana non ho dato il giorno libero - prosegue il tecnico dei giallazzurri - ma abbiamo lavorato tutti i giorni con grande disponibilità da parte dei ragazzi. Il calcio è dinamico, va rivisto in tv ma poi esiste mettere in campo il meglio che si ha e provare le situazioni. Ricordiamoci sempre da dove arriva questa squadra e quello che sta facendo. Bisogna ritrovare lo spirito che avevamo all'inizio, l'aria di gioia che si respirava quando si arrivava allo stadio. Sapevamo che sarebbero arrivati momenti difficili, tutti insieme dobbiamo avere equilibrio e venirne fuori. Ricordiamoci che il finale è a maggio non a febbraio o marzo. Non possiamo permetterci di scendere in campo con le pantofole. Cosa mi aspetta dai tifosi visto il sold out di domani? Qualche settimana fa mi fermavano e mi dicevano che si divertivano a venire allo stadio. Mi auguro che lo pensino ancora. Magari a volte dobbiamo essere meno belli e più pratici. Mi auguro che ci sostengano sempre come fatto a Firenze. Ci siamo tolti la giornata libera anche perché dovevamo ricompattare il tutto non solo a livello teorico ma anche pratico. Se ho sentito De Rossi in settimana? Per come è arrivato e per i risultati c'è grande entusiasmo. Oggi mi ha mandato un messaggio scherzando. E' stato un mio ex calciatore e un mio ex compagno di squadra. Per me allenare la Roma è stata un'esperienza bellissima, chiaro che poi certi amori finiscono. Le condizioni di Reinier? Ovviamente avendo grande abbondanza di uomini in mezzo al campo qualcuno ha giocato meno ma sono scelte in base anche alle caratteristiche. Per domani sono ancora in ballottaggio, entrambi sono cresciuti fisicamente nell'allenamento e stanno meglio. Errori da non commettere? E' una squadra che ti può punire vengono da un momento positivo dove al di là della sconfitta con l'Inter hanno sempre impattato bene sulla gara per questo dobbiamo essere bravi noi ad approcciare subito bene".

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Pahic maglia numero 13

"Quali le fragilità della Roma? Tutti devono capire che la fase difensiva si fa in undici - spiega Di Francesco -, fragilità difensiva ci può stare ma non si difende in quattro. Bisogna essere più cattivi e determinati. Per far male alla Roma dobbiamo sfruttare le nostre armi, non dando punti di riferimento e poi essendo più cinici e cattivi in avanti. Se rifarei il cambio Monterisi-Romagnoli data la squalifica di Romagnoli? Non penso che abbiamo perso in relazione ad un cambio. L'ho fatto per scelta tecnica. In quel momento lì avrei dovuto cambiare tanti altri calciatori. Oggettivamente non ricordavo che era diffidato, in quel momento ho visto la squadra in difficoltà e ho cercato di mettere un calciatore d'esperienza dentro".

 

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