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E’ crisi rossazzurra, il Catania Calcio non paga gli stipendi e chiede la sospensione degli adempimenti

Quando tornerà il derby con il Palermo?

Il coronavirus mette k.o il Calcio Catania. La società etnea a fronte del momento di crisi redige un comunicato con esplicita richiesta di sospensione emulamenti.

Serena Calandra

Le società sportive entrano in crisi, per effetto del Coronavirus, e non solo, una delle prime a risentirne risulta essere il Catania Calcio che proprio poche ore fa ha rilasciato un comunicato in cui annuncia l'impossibilità di adempiere al pagamento degli stipendi dei tesserati. La società infatti non è riuscita a rispettare la scadenza del 16 marzo ed a fronte di ciò ha motivato l’inottemperanza dell’obbligo per  cause di forza maggiore, dettate dal momento critico. La richiesta della dirigenza rossazzurra mira alla sospensione degli adempimenti con annesse ed ulteriori precisazioni:

"Il Calcio Catania comunica di aver contestualmente richiesto la sospensione di tali adempimenti, sottolineando l’immediatezza e la logicità di un simile provvedimento d’urgenza alla luce delle numerose e coerenti disposizioni, governative e delle autorità calcistiche, che riconoscono l’emergenza economica del sistema.  

Si evidenzia, nella nostra missiva, la generalizzata sospensione di termini processuali, civili, penali, amministrativi, fiscali, tributari, previdenziali ed assicurativi espressamente garantita alle associazioni e società sportive ed ai soggetti che gestiscono stadi, impianti e centri sportivi, palestre, piscine, club e strutture per danza, fitness e culturismo.

Si ritiene pertanto non solo frutto di interpretazione estensiva delle stesse disposizioni ma anche naturalmente logica, e coerente allo spirito normativo, l’associazione del concetto di “forza maggiore” al caso dell’impossibilità addotta dal Calcio Catania, che non può al momento ricavare introiti fondamentali dalle attività complementari suddette, svolte da società controllate, stante l’improvvisa e doverosa chiusura di tutte le proprie attività commerciali aperte al pubblico (palestre, piscine, centro benessere, bar, Catania Point, Centro medico di riabilitazione e fisioterapia, alberghi, foresterie e servizi di mensa).

Si completi un quadro di totale ed oggettiva preclusione del fattore produttivo necessario per la corresponsione degli emolumenti, ricordando che la mancata disputa delle competizioni sportive (ultima gara interna disputata domenica 1° marzo) ed il mancato svolgimento di qualsiasi attività non hanno più consentito di sommare alcun nuovo introito per effetto di incassi e proventi da sponsorizzazioni e pubblicità. Il perdurare della situazione di difficoltà generale ha impedito ulteriori interventi da parte dei soci di riferimento.  Pertanto, il Calcio Catania attende con fiducia l’accoglimento della richiesta formulata."

A fronte di ciò resta adesso capire in che modo salvarguardare gli interessi delle associazioni sportive che a lungo andare potrebbero trovarsi, non da meno, nelle stesse condizioni della società siciliana costretta a tale richiesta, in attesa di responso.

 

 

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