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Roma, Scarnecchia: “Florenzi al Psg? Non parliamo più di bandiere! Dzeko e Veretout non possono partire”

Scarnecchia ai tempi della Roma

Roberto Scarnecchia fa il punto sulla Roma

Redazione DDD

Roberto Scarnecchia, ex giocatore di Roma e Milan, vincitore di due Coppe Italia consecutive nelle stagioni 1979-1980 e 1980-1981, ha rotto il ghiaccio, ripercorrendo a FootballNews24 la sua carriera proprio la sua carriera: “Sono arrivato giovanissimo alla Roma, ma sono riuscito ugualmente a fare il salto di qualità grazie a Niels Liedholm. Ero molto veloce e dotato di un’ottima forza fisica. Liedholm per me è stato un padre, prima che un allenatore, ero il suo pallino, forse per il mio modo di giocare così estroso. Probabilmente per questo motivo mi ha voluto poi anche al Milan“.

Scarnecchia fa lo chef

Così come Florenzi, ufficiale il trasferimento in prestito al Psg, nel 1983 Scarnecchia lascia la Roma per accasarsi al Napoli: “Tante volte si parla di attaccamento alla maglia. Io ero titolare fisso, ero contentissimo di essere un giocatore della Roma, ma passare da una società ad un altra mi ha permesso di fare un salto di qualità a livello economico. Alcuni giocatori fanno i buon samaritani e a me questa cosa dà fastidio. Bisogna essere onesti, anche perchè il nostro è un lavoro a tutti gli effetti”. Nel ruolo in cui si è messo in luce Roberto Scarnecchia la Roma ha a disposizione Cengiz Under e Justin Kluivert, ma nessuno dei due fin qui è riuscito a convincere Paulo Fonseca: “Io tra i due preferisco Under. Parliamo di due buoni giocatori che non hanno brillato, ma non hanno fatto malissimo. Sono giovani, hanno giocato a corrente alternata, e secondo me meritano di restare in rosa, meritano una seconda opportunità”.

Che cosa ha determinato il fallimento della gestione Pallotta? “È mancata la pianificazione. Quando un architetto, un ingegnere progettano un edificio, devono essere sul posto per vedere cosa fa il capocantiere. Secondo me Pallotta è mancato in questo, ma devo fare i complimenti a Guido Fienga e Mauro Baldissoni perchè sono riusciti a guidare un’azienda così importante, nonostante chi mettesse i soldi non fosse quasi mai presente. È mancata una strategia, una pianificazione, perchè l’attuazione c’è stata, anche se approssimativa nelle idee. La prossima stagione? L’infortunio di Zaniolo ha compromesso le certezze della Roma. Abbiamo a disposizione una rosa molto forte, Pedro e Mkhitaryan saranno fondamentali, ovviamente non si possono cedere due giocatori come Veretout e Dzeko. Servirebbe qualche cessione e almeno due rinforzi in entrata, un difensore centrale e soprattutto un attaccante”.

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