Una rivalità sociale

Cluj divisa a metà: l’Universitatea dei romeni e il CFR degli ungheresi

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Cluj, il derby divide in due la città: da una parte l'Universitatea dei romeni, dall'altra il CFR degli ungheresi
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Senza nulla togliere al Derby Eterno tra Steaua e Dinamo Bucarest, il confronto tra Universitatea e CFR, al secolo derby di Cluj, è una delle rivalità più sentite e accese in Romania.

Universitatea-Cluj, una rivalità etnica

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La rivalità tra Universitatea e CFR Cluj è radicata in profonde differenze storiche, culturali e sociali, che riflettono il passato della Transilvania e della città di Cluj-Napoca. Fondata nel 1919, l'Universitatea Cluj è la squadra simbolo dell'identità rumena e del legame con la cultura nazionale che incarna valori come la tradizione, la resistenza, l'orgoglio accademico e rappresenta la popolazione rumena in una regione caratterizzata da una forte presenza multiculturale. I tifosi (Șepcile Roșii, Berretti Rossi), infatti, vedono il club come un baluardo della propria identità culturale.

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Il CFR Cluj, fondato nel 1907, ha invece origini legate alla comunità ferroviaria e alla minoranza ungherese, che all'epoca rappresentava una parte significativa della popolazione della Transilvania. Anche dopo la transizione della regione sotto il controllo rumeno, il CFR mantenne un'identità legata a valori pragmatici e moderni, in contrasto con il sentimentalismo nazionalista dell'Universitatea. Una contrapposizione che secondo la narrazione mediatica della rivalità è l'elemento caratterizzante del derby di Cluj.

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Le origini 

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Il Derby di Cluj affonda le sue radici nei primi anni del XX secolo, quando il calcio si sviluppò nella città allora parte dell'Impero Austro-Ungarico. Le squadre locali si contendevano il campionato regionale, segnando le prime rivalità. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con l'annessione della Transilvania alla Romania, i club furono riformati; il CFR Cluj diventò simbolo della classe operaia, mentre l'Universitatea Cluj rappresentò l'élite intellettuale. Il primo incontro ufficiale tra le due squadre risale al 13 ottobre 1920. Durante la Seconda Guerra Mondiale, con la cessione della Transilvania all'Ungheria, l'U Cluj si trasferisce a Sibiu, mentre il CFR rimase a Cluj con attività calcistiche ridotte. Nel dopoguerra, la competizione si riaccese, ma con alterne fortune per i due club.

Dal dominio dell'U Cluj al riscatto del CFR

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Con il periodo comunista e fino agli anni '70, l'Universitatea dominò la scena calcistica locale, con il CFR spesso relegato alle serie minori. La rivalità calcistica perse forza, ma negli anni 2000 il CFR Cluj visse una rinascita grazie all'investimento di Árpád Pászkány, ottenendo promozioni e successi, tra cui tre titoli nazionali (2008, 2010, 2012). L'Universitatea, invece, affrontò difficoltà finanziarie e retrocessioni, che culminarono nel fallimento e nella rifondazione in Liga IV nel 2016. Il derby è tornato ad essere rilevante nei Balcani con il ritorno dell'U Cluj in massima serie nel 2022.

Un derby che parla di Serie A

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Oltre ai già citati Sabău e Petrescu, il derby di Cluj può essere definito un derby italiano perché parla di Serie A. Nella rosa del CFR figurano diversi ex volti della massima serie italiana: Arlind Ajeti, che nel Belpaese ha indossato le maglie di Torino, Crotone, Reggiana, Padova, Pordenone; Vasile Mogos, ex di Lumezzane, Reggiana, Ascoli, Cremonese, Chievo e Crotone; Panagiotis Tachtsidis, ex Genoa e Roma, ma anche Cesena, Grosseto, Verona, Catania, Torino, Cagliari e Lecce.

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Altre vecchie conoscenze di Serie A che in passato sono state protagoniste del derby di Cluj sono l'attuale estremo difensore del Cagliari Simone Scuffet (al Cluj nella stagione 2022-2023) e l'allenatore Andrea Mandorlini, che col Cluj ha vinto un campionato rumeno, una Coppa e una Supercoppa di Romania (2009-2010). Lo scorso anno, richiamato al posto di Petrescu, vinse sia il derby d'andata (3-4), sia quello di ritorno (4-0), ma ad inizio 2024 fu sollevato dall'incarico per gli scarsi risultati ottenuti.

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