Il giornalista analizza il momento rossonero dopo il trionfo nel derby di Coppa Italia: tra meriti, limiti e dubbi sul futuro in panchina.
Il Milan si regala una serata da sogno e affonda l’Inter nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. A San Siro, i rossoneri dominano 3-0 e conquistano la finale contro la vincente di Bologna-Empoli. Protagonista assoluto Luka Jovic, autore di una doppietta che manda in frantumi i sogni di Triplete dei nerazzurri. Nel finale arriva anche il timbro di Reijnders, al suo 15° centro stagionale. È la seconda finale nazionale raggiunta dal Milan in quattro mesi, dopo il trionfo in Supercoppa. L’Inter, invece, incassa il secondo k.o. consecutivo e saluta la Coppa Italia con amarezza. Ne abbiamo parlato conFranco Ordine, giornalista ed esperto di Milan, per analizzare il momento rossonero e le prospettive future.
Inter-Milan 0-3, il commento di Franco Ordine
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Come si spiega una stagione conclusa al nono posto in classifica alla luce della vittoria e della prestazione di ieri sera?
È una conseguenza diretta della scelta iniziale del tecnico, non accettata da una parte dello spogliatoio. In più la squadra ha pagato il ritardo nella preparazione di alcuni titolari rientrati tardi dall’Europeo. Poiché tutta la colpa è ricaduta su Fonseca, la squadra - che ha una cifra tecnica elevata - ha continuato con i suoi alti e bassi.
Da dove dovrà ripartire il Milan nella prossima stagione? Conceição rientra tra queste certezze?
Si deve ripartire dalla consapevolezza di avere una rosa competitiva. Non serve una rivoluzione, bastano pochi interventi mirati, soprattutto in difesa. Conceição? Non credo che una o due partite possano bastare per cambiare giudizio su di lui. Personalmente, non lo confermerei.
La doppietta di Jovic è emblematica: a un passo dalla cessione, sostituito sulla carta da Abraham e Gimenez, poi decisivo nel derby di semifinale...
Jovic è la prova che, se lavori in profondità, puoi portare fuori il meglio da tutti.
Diversi problemi del Milan sono stati di natura tattica. Confermeresti la difesa a tre?
Io tornerei al modulo iniziale. Se tutti si mettono a disposizione, la difesa a tre limita la fase offensiva ed esalta il contropiede.