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Genova, è già derby – Onofri “Genoa con la palla e Samp organizzata” – Scanziani: “Falli e nervi, occhio arbitro”

Sensazioni e analisi da derby genovese: Claudio Onofri e Alessandro Scanziani

Claudio Onofri e Alessandro Scanziani: la lettura preventiva del derby di Marassi, sabato a Genova fra Genoa e Samp

Redazione DDD

Claudio Onofri e Alessandro Scanziani. Sono stati avversari nei derby di Genova in Serie A in due stagioni: 1982-83 e 1983-84. Sui loro curriculum e nei loro ricordi ci sono tutti i colori della città e tutti i valori dei derby. Li portano negli occhi, nel cuore e ne vengono ancora lambiti, come le onde del mare, tutte le volte che si rinnova la sfida fra Genoa e Sampdoria. Si parte da Onofri (8 stagioni da giocatore nel Grifone e tante esperienze anche da allenatore genoano) che gioca in casa, per arrivare a Scanziani che ha respirato Samp, una grande Samp, per cinque anni prima di passare proprio al Genoa nell'estate del 1986.

- Entrambe le squadre hanno cambiato allenatore, ma sono migliorate per questo, oppure no? - Onofri: "Non è semplice il discorso, si intravvede l'idea di calcio di Thiago Motta, però è chiaro che Preziosi ha assunto, assumendolo, un grosso rischio. Non aveva mai allenato, è arrivato in corso d'opera e la classifica è problematica. Fosse arrivato d'estate, il Genoa sarebbe già più avanti anni luce rispetto a quello che si vede adesso, l'ultima prestazione di Lecce è confortante, anche se nei cambi e nelle sostituzioni si lascia a desiderare, però l'idea di gioco e la personalità si vedono, se Agudelo fa il terzo gol la partita è finita" - Scanziani: "Con l'allenatore di prima ogni tanto c'erano cambiamenti di modulo e non si giocava sempre allo stesso modo nel tentativo di arrivare alla formula ideale, adesso mi sembra che con Ranieri ci sia una base e qualche giocatore chiave abbia migliorato il proprio rendimento, i risultati mi sembrano migliori, anche se con un po' di fortuna ma anche che i ragazzi ci credono di più".

- Solitamente all'andata è più importante la rivalità rispetto alla classifica. E' sempre derby, è il solito derby, con una classifica così scricchiolante per entrambe? - Onofri: "E' il derby più importante d'Italia, perchè non ha quasi mai avuto motivi di classifica, è sentitissimo proprio per questo. A Genova si pensa al derby già tre-quattro settimane prima. E' così anche questa volta. Ricordo sempre che ogni fine partita, soprattutto in casa prima delle interviste, chiedevo sempre cos'aveva fatto la Sampdoria, perchè se aveva perso era tutto più tranquillo anche se avevi perso tu, è un derby bellissimo, fatto in uno stadio molto affascinante" - Scanziani: "A Genova bisogna arrivare nella parte sinistra della classifica, ma soprattutto bisogna arrivare davanti all'altra squadra di Genova e vincere almeno un derby. I giocatori vivono in città, a Genova è sempre derby. Il contatto fra tifosi e giocatori è quotidiano, per cui anche un derby di questo tipo prescinde dalla classifica. Vincere il derby o essere davanti agli altri in classifica è sempre un aspetto prioritario su ogni altra questione stagionale".

- Non è una richiesta di pronostico, ma una lettura preventiva del derby. Cosa vi aspettate che succeda in campo? -Onofri: "Un Genoa che attacca e una Sampdoria che è organizzata dietro, in mezzo al campo, con un modulo più semplice da spiegare ai giocatori. Immagino che il Genoa abbia la palla, ma il possesso non deve essere sterile e fumoso perchè se la Sampdoria recupera palla ha uomini davanti che possono fare la differenza in qualsiasi momento. L'andamento della gara potrebbe essere questo, ma è un derby e quindi è molto difficile prevedere l'andamento. Ogni dettaglio, ogni episodio, può cambiare la sfida. La stesura è una Samp con più difficoltà a fare la partita e con un Genoa che non rinuncerà alla sua proposta di gioco e alla sua mentalità nemmeno nel derby" - Scanziani: "Vedo falli e durezze, come accadeva ai miei tempi. L'arbitro dovrà stare sul pezzo. Sarà una partita molto tesa. Mi sembra che il Genoa giochi un po' meglio rispetto alla Samp, mentre la Samp ha dalla sua il fatto di essere leggermente avanti in classifica. Se la giocano, ma avranno anche paura di perdere. Per fortuna non ho mai avuto di questi problemi, quando c'ero io si giocava per arrivare nei primi posti in classifica. Negli anni Ottanta eravamo più consapevoli delle nostre qualità".

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