ESCLUSIVA

Gli inizi alla Reggiana e l’epopea col Modena: Gianni De Biasi gioca il Derby del Secchia

Giovanni De Biasi, ex calciatore della Reggiana ed ex calciatore del Modena
Nella stagione 1976-1977 indossò la maglia della Reggiana; all’inizio del nuovo millennio guidò il Modena dalla Serie C alla Serie A, riportando i canarini in massima serie 38 anni dopo l’ultima volta 1964)
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Il Derby del Secchia con gli occhi dello storico doppio ex Gianni De Biasi che probabilmente vedrà la partita in tv, sul divano di casa. Dopo l'esperienza triennale alla guida dell'Azerbaigian, il tecnico trevigiano (originario di Sarmede), intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, si gode il meritato riposo: "Non ho fretta, per il momento mi godo la giostra che gira. Il calcio è importante, l'ho fatto per mille anni, ma nella vita ci sono cose altrettanto importanti, posso aspettare".

In una classifica cortissima, come quella di Serie B, un successo potrebbe proiettare sia la Reggiana, sia il Modena, distanti una sola lunghezza in classifica, a ridosso della zona play-off. Perdere significherebbe per entrambe scivolare indietro, troppo vicino alla zona rossa della graduatoria. Per chi da calciatore ha indossato la maglia granata e da allenatore ha guidato i canarini oltre l'orizzonte, non sarà una sfida decisiva: "Un derby è sempre un derby, perdere farebbe male ad entrambe, ma mancano 22 partite e c'è ancora una vita davanti".

Gli inizi alla Reggiana e l’epopea col Modena: Gianni De Biasi gioca il Derby del Secchia- immagine 2

Il derby del Secchia la riguarda da vicino, visto che agli inizi della sua carriera da calciatore ha giocato con la Reggiana.

"Sì, venivo dall'Inter, facevo il militare a Bologna e mi hanno dato in prestito alla Reggiana, dove ho raccolto 25 presenze, più o meno. È stata un'esperienza di transizione, perché mi allenavo pochissimo e quindi non è che abbia fatto faville. L'anno successivo sono andato al Pescara in Serie A e ho fatto molto meglio, perché ho giocato da titolare e con le regole di oggi avrei fatto anche qualche gol, visto che all'epoca c'era ancora l'autorete". 

Giovanni Zaro

Da allenatore è passato dalla sponda opposta del Secchia, al Modena, dove ha vissuto una delle esperienze più importanti della sua carriera...

"Arrivavo dalla Spal con cui avevo ottenuto la promozione in Serie C1 (1997-1998), vincendo anche la Coppa Italia Serie C l'anno successivo (1998-1999). Quando sono arrivato a Modena, la squadra viveva una situazione particolare, era ultima in classifica, eppure ci siamo salvati con due domeniche d'anticipo. Mi hanno rinnovato il contratto perchè ritenevano che quello che avessi fatto, fosse buono; poi è arrivato Tosi (Doriano Tosi, ndr) con il quale abbiamo attuato una rivoluzione, cambiando tutto ciò che si potesse cambiare e alla fine abbiamo costruito una squadra che è partita dalla Serie C ed è arrivata dalla Serie A con 7/11 di giocatori che erano partiti dalla C e invece allora si ritrovarono a giocare titolari in massima serie".

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C'è un ricordo di quegli anni a cui è legato particolarmente?

"Sono passati un po' di anni, meglio che non specifichiamo quanti (ride, ndr). Abbiamo raccolto dei risultati importanti, abbiamo vinto a Roma alla seconda di campionato che in realtà era la terza, perché la prima era saltata e abbiamo giocato la seconda, che in realtà era la prima, dove abbiamo perso 3-0 col Milan, pur giocando una partita dignitosa. Al che mi sono detto, "mamma mia cosa ci aspetta qui quest'anno". Andiamo a Roma e dopo quattro minuti rigore per loro, gol 1-0. Quattro gol in 94', non eravamo abituati visto che in Serie B o in Serie C non ne prendevamo quasi mai. Morale della favola, vincemmo 2-1 in rimonta contro la Roma di Capello e di Totti. Da lì in poi iniziammo a prendere un po' di coraggio e capimmo che se avessimo giocato come sapevamo, se non avessimo avuto paura dell'avversario, più di quanto fosse forte, avremmo potuto dire la nostra. I risultati ci diedero fiducia, voglia di perseguire e seguire la strada che avevamo calcato negli anni precedenti".

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Come si realizza un miracolo del genere, guidando una squadra di provincia dalla Serie C alla A?

"Innanzitutto ci deve essere un progetto che nasca dalle conoscenze dell'allenatore e del direttore sportivo; in più noi avevamo inizialmente il supporto del compianto presidente Montagnani (scomparso a poche settimane dall'inizio del campionato 2000-2001, in cui il Modena otterrà la promozione in Serie B). Abbiamo virato in quella traccia lì, noi siamo andati in cerca dei calciatori che avessero qualità, ma allo stesso tempo fossero anche delle persone che cercavano di esprimersi un po' meglio di quanto fatto fino ad allora. Credo che quella sia stata un po' la molla che ci ha spinti a vincere due campionati, a salvarci in Serie A che equivale a vincerne un altro di campionato. Credo che la bontà del progetto, la voglia di perseguire il risultato, un gruppo che stava bene assieme, tutti remavano dalla stessa parte".

Viali derby

Sabato torna il derby del Secchia, Reggiana e Modena sono separate da pochi punti in classifica. Che gara si aspetta? Chi è favorito?

"Nessuna delle due, entrambe proveranno a vincere. La classifica è cortissima, dalla zona play-out a quella play-off ci sono appena quattro punti di differenza. Le prime tre (Sassuolo, Pisa e Spezia) hanno una stazza diversa,  dal punto di vista della qualità e del gruppo che hanno a disposizione; le altre sono tutte a rischio, ognuna di queste nella prima parte ha incontrato delle difficoltà nel tentativo di portare a casa un risultato, non ci sono morti prestabiliti, sarà un campionato interessante per questo motivo. Il derby è sempre il derby, sarà una partita nervosissima perché entrambe hanno bisogno di punti".

Mapei Stadium, Reggio Emilia

Da una parte William Viali, che come lei ha giocato nel Treviso. Dall'altra Paolo Mandelli, suo ex allievo.

"Paolo è una persona tranquilla, serena, con esperienza, ovviamente, sta cercando di dare una mano a Modena che, come dicevamo prima, vive in una classifica di coloro che stanno sospesi, come la Reggianad'altronde. Sarà veramente una partita importante per entrambe, perché uscire sconfitti dal derby sarebbe pericoloso per chiunque per tutte le dinamiche che potrebbero scatenarsi successivamente. È anche vero che siamo soltanto alla 17ª giornata, è lunga, mancano 22 partite, c'è ancora tutta una vita davanti per giocarsela fino in fondo".

Paolo Mandelli, allenatore del Modena

La Reggiana due giornate fa non meritava la sconfitta col Sassuolo: avendo già subito di recente un ko in derby, la Regia potrebbe arrivare più preparata alla sfida col Modena?

"Il Sassuolo è un macina-sassi, ha pareggiato con la Juve Stabia, ha perso col Milan in Coppa Italia, ma per il resto ha conquistato vittorie su vittorie, ha una striscia di risultati pazzesca. È una squadra che ha qualità, è una squadra che è retrocessa lo scorso anno dalla Serie A che se avesse trovato fin da subito gli stimoli e determinate dinamiche all'interno del gruppo poteva ricandidarsi in anticipo per vincere il campionato".

La salvezza resta l'obiettivo principale: ma in prospettiva Reggiana e Modena possono ambire a qualcosa di più importante, un piazzamento play-off?

"Le squadre che andranno a giocarsi la promozione o una qualificazione ai play-off sono quelle tre-quattro che sono in testa fino alla Cremonese, il Cesena, il Palermo, se dovesse fare un girone di ritorno diverso, c'è anche il mercato a gennaio, sono troppe le variabili che impediscono di pronosticare quello che potrà succedere nei prossimi mesi. Modena e Reggiana cercheranno di scalare più posizioni possibili, sono entrambe due piazze che hanno bisogno di tranquillità per poter lavorare in prospettiva. Se cominci ad avere gente che si lamenta, tifoseria che si lamenta, ambiente che storce il naso, tutta una serie di fattori che non contribuisce a farti crescere".

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Ha detto che si sta godendo la "giostra che gira". A tal proposito c'è una squadra, un allenatore, un suo ex allievo che in Serie A o in Serie B, ha attirato la sua attenzione?

"Penso che Palladino a Firenze si sia calato correttamente nella parte, anche se la Fiorentina era già da un po' di anni che stava lavorando bene. Credo che sta dimostrando di avere qualità, mano ferma, la squadra gioca un bel calcio. Chi mi stupisce più di tutti è Baroni, è straordinario come questo underdog sia riuscito ad imporsi in un campionato difficile come la Serie A. Arrivava dalla bella esperienza col Verona, ha fatto tanta gavetta che poi è quella che ti permette di emergere. Oggi vive il suo momento migliore per personalità, gestione di situazioni, ha eliminato il Napoli in Coppa Italia, al tempo stesso ha vinto domenica meritatamente per come è riuscita a gestire la partita. La Lazio è una squadra che è partita a fari spenti che però ha possibilità di far bene".

Baroni Napoli Lazio

A proposito di Serie B, il "suo" Cosenza senza la penalizzazione sarebbe ancora più in alto...

"Ha un po' lo stesso andamento del Modena e della Reggiana. È una città che vive il calcio in maniera passionale, con una squadra che fa bene e un ambiente che ti carica, ma può anche crearti qualche difficoltà a livello di pressione. Dipende un po' da diversi fattori".

Pierpaolo Bisoli, ex Modena

Bisoli è il nuovo allenatore del Brescia, altra sua ex piazza: come giudica il suo recente esonero del Modena?

"Io mi schiero sempre dalla parte del non esonero degli allenatori che spesso si fanno carico di colpe e responsabilità che non hanno. Purtroppo non possiamo farci nulla, le cose funzionano così e dobbiamo adeguarci".

Giovanni De Biasi, ex allenatore del Torino

Da ex allenatore del Torino, come si spiega l'involuzione della squadra di Vanoli che aveva iniziato bene la stagione, ma dopo l'infortunio di Zapata...

"Trovare una quadratura non è mai semplice, se poi si fa male la tua punta di diamante diventa tutto più difficile. Zapata per il Toro è come Lautaro Martinez per l'Inter, anche se i nerazzurri qualche alternativa ce l'hanno. Credo che il Toro stia pagando pegno anche troppo per questa assenza, poteva portare a casa qualche partita che invece ha perso in maniera inaspettata. Immagino che a gennaio faranno qualcosa e che Vanoli sia una persona che abbia equilibrio, spero possa dimostrare il suo valore".

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