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Il duro lavoro per le coreografie, il fascino della storia: la settimana da derby è tutta di Milano

Una settimana irripetibile

La squadra rossonera vanta 82 milioni di tifosi circa con l'Inter che ne conta invece 70 milioni. Una storia raccontata e sognata da tanti dal 1899, e che non cesserà mai di essere ammirata.

Redazione DDD

di Serena Calandra -

Una settimana da derby è quella che si apprestano a vivere le due bandiere milanesi. Tensioni ma soprattutto emozioni per un match che riporta alla mente tanti ricordi. Ma che vuol dire il derby di Milano? Per qualcuno rappresenta il classico appuntamento di fine settimana, divano e calcio per una serata da amante dello sport. Per qualcun altro un’alternativa per evadere e soddisfare le proprie curiosità ma per il tifoso incallito è come sempre l’evento imperdibile da vivere in tre fasi: il ricordo, la preparazione e l’esibizione. Analizzarle per noi sarà molto semplice e viverle ancora di più.

IL RICORDO: Inutile dire che questo rappresenta il momento malinconico delle tre fasi, quello che ti porta a rivivere le grandi imprese, i gol, le prestazioni formidabili dei propri idoli, la presenza di nomi insostituibili diventati leggenda. Come dimenticare le 14 reti rossonere di Shevchenko in cima alla classifica dei capo-cannonieri del derby o del nerazzurro Meazza a quota 13 gol. Per non parlare poi di Maldini e Zanetti, il primo a quota 56 presenze ed il secondo 47, i due ex non ricoprono solo un ruolo importante del passato ma anche del presente, viste le cariche attualmente ricoperte. Molti sono i nomi che oggi condizionano la storia, nessuno dimentica Baresi o Facchetti, le grandi imprese da loro vissute. Il derby dell'84 per esempio che vide il diavolo vincere contro il favore dei pronostici. A guidare la nave Arrigo Sacchi, allora tecnico rossonero, protagonista del Milan degli anni seguenti. Ere indissolubili dalle quali sono nate due delle squadre più seguite al mondo, il Milan e l'Internazionale.

LA PREPARAZIONE: Prepararsi ad un derby non è mai semplice,  in testa sovvengono tante idee e aspettative. E spesso sono cosi grandi che la paura di sbagliare è sempre dietro l'angolo: dalle coreografie ai cori, dal make-up artist all'abbigliamento originale. Tutto fa la differenza, così per i tifosi la sfida non si limita al campo ma soprattutto alle scenografie. Battere il proprio avversario significa stenderlo sotto ogni aspetto. Lasciare il ricordo dello spettacolo però non è semplice e per questo servono immaginazione e tempo, tanto tempo. La realizzazione di striscioni, frasi e la scenografia complessiva porta via spesso dei mesi. L'ultima, quella del 21 ottobre, costò ai tifosi nerazzurri ben 3 mesi di duro lavoro. Tanto fu l'impegno ma anche la soddisfazione che ne seguì. Si pensa alle foto o alle immagini trasmesse dalle tv. Il carico di tutto il momento venne certamente dato dai media, da sempre attirati da tutto ciò che riesce a sorprendere e ad emozionare.   In un derby però non basta cantare o alzare le mani al cielo, quel giorno bisogna sognare e per farlo serve necessariamente un pizzico di fantasia…!

L'ESIBIZIONE: L'atto finale si racchiude tutto in questa ultima e spettacolare fase. Il momento che dimostrerà la forza delle due protagoniste. Squadre e tecnici ripassano gli schemi, come una filastrocca imparata a memoria. Sbagliare non è contemplato perché troppo, tutto gira intorno a quel risultato. E se per i giocatori conta vincere per rimanere nella storia, per i tifosi, per il mondo conta solo sapere chi sarà il migliore, il più bravo a raccontare lì in quel preciso istante. Le rivalità in un derby sono tutto e quando appartieni ad un credo non puoi fare a meno spesso di esserne esponente. Da chi segue quella maglia per scelta, senza condizioni, a chi la cuce addosso per la professione. Mostrare e mostrarsi, tra scatti fotografici e camere puntate in alternanza tra spalti e campo, tutto deve rendere l'idea. E alla fine a vincere sarà chi canterà più forte, chi esprimerà al meglio le proprie emozioni, chi non sbaglierà nulla, chi ci crederà fino alla fine.

Giorni, ore, secondi e millesimi per arrivare al triplice fischio, quello che decreterà la fine di una settimana da derby…!

 

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