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Molto più che un Club e Solo un Club: il derby di Barcellona è tutto qui

Anche l'asso francese in campo nei prossimi derby stagionali del Barcellona contro l'Espanyol

Il grande club blaugrana e i Figli di un Dio minore: le dinamiche tecniche, storiche e psicologiche del Barcelona derbi

Redazione DDD

di Giuseppe Livraghi -

Barcellona-Espanyol, un derby tra chi ha praticamente tutto e chi non ha nulla (o quasi). Un derby tra ciò che è “più che un club” (il Barcellona) e ciò che consiste “solamente” in un club. Senza troppi giri di parole, è inutile rimarcare quanto (volontariamente o meno) il Barcellona sia stato, sia e sempre sarà bravo a presentarsi quale unico (o maggiore) “paladino” della Catalogna, relegando i concittadini dell'Espanyol quasi a una specie di “traditori”, per il semplice fatto che, conquistando punti contro i blaugrana, favorirebbero i non proprio amati (eufemismo) Real e Atletico. Inutile segnalare quanto i meno attenti possano pensare che lo stesso nome Espanyol consista in una specie di “tradimento” (altra leggenda metropolitana). Come stanno le cose? Diciamo che la verità è nel mezzo: il Barcellona è certamente la massima espressione calcistica catalana, ma ciò non significa che l'Espanyol sia una sorta di “club traditore”. Molto più prosaicamente, i bianco-azzurri sono semplicemente un club, che punta a far del suo meglio: avendo un rivale così potente nella stessa città, il suo scopo può anche essere quello di fargli un dispetto, facendogli perdere qualche campionato, ma non certo per fare il gioco altrui. Ma ora veniamo ai fatti storici: l'Espanyol (in origine Español) ha tale nome non poiché abbia rinnegato il suo essere espressione della Catalogna, ma poiché venne fondato da studenti catalani per far giocare calciatori catalani o spagnoli (ecco il perché di tale denominazione), in contrapposizione al Barcellona, fondato da uno svizzero (Joan Gamper) e che nei primi anni d'attività annoverava tra le sue fila solamente calciatori stranieri.

E sul fatto che l'Espanyol dia il massimo nei derby? Verissimo, ma solo per conquistare la posta in palio: che colpa ha la compagine bianco-azzurra se il campionato spagnolo è un discorso tra due (al massimo tre) compagini e, quindi, se il titolo non va al Barcellona è matematico che sia appannaggio del Real o (in casi assai rari) dell'Atletico? Nessuna, ovvio. Senza voler offendere nessuno, l'Espanyol ricorda i pellerossa negli scontri coi coloni: nettamente svantaggiati e “oppressi” dall'ombra dell'assai più potente sodalizio concittadino, i bianco-azzurri sono “solo” un club, anch'esso legato alla propria terra, checché ne dicano i detrattori. Se il piccolo Espanyol è additato quale “male assoluto” o quasi, vuol dire che, nonostante tutto, il suo semplice esistere è comunque qualcosa di importante e tangibile.

Purtroppo, l'Espanyol resterà sempre la seconda (a grande distanza) squadra di Barcellona: neanche uno “scudetto” all'attivo, con in bacheca quattro sole edizioni della Coppa del Re/Coppa di Spagna, ma tanta dignità, tanto calore e tanta passione. Non è facile essere dell'Espanyol a Barcellona: chi è bianco-azzurro, ogni giorno che si alza deve pensare “io ci sono, io esisto”, perché ha la certezza d'essere “oscurato” dal Barcellona. Ma l'Espanyol e i suoi tifosi ci sono ancora e ci saranno sempre, seguendo il mottoLa força d’un sentiment”, cioè “la forza di un sentimento”. E, come è noto, i sentimenti si possono spezzare, non piegare, ferire, non uccidere. Alcuni hanno affermato che l'Espanyol è “figlio di un Dio minore”: a parte il fatto che l'esempio è quantomeno offensivo (se non blasfemo), la realtà è ben diversa. La seconda compagine di Barcellona è quello che è: solamente un club, che non ha ambizioni di rappresentare una regione (che vuole diventare Stato, ma questa è un'altra storia), ma solo di far dei campionati positivi, per dare delle soddisfazioni (piccole, d'accordo) ai suoi tifosi. Ciò consiste forse in una colpa? Per la cronaca, i prossimi derby sono in programma alla diciannovesima (in casa dell'Espanyol) e alla trentacinquesima (in casa del Barcellona) giornata della Liga.

 

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