di Max Bambara -


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Nerazzurri più forti ma ecco il “riconteggio”: Inter 2018-20 come il Milan 2002-04, a Milano è sempre il derby dell’equilibrio
La reale dimensione del derby di Milano: nessuna prevalenza Inter, bensì grande equilibrio
Il post-derby dei milanisti è stato piacevole, ma anche estremamente singolare. Forse perché il campionario dei risentimenti interisti è stato superiore a quanto preventivabile. Fa parte del gioco probabilmente, ma il Milan su certi piani è destinato a non avere grandi lustri. Stefano Pioli ha sottolineato a fine gara che il vincitore festeggia e lo sconfitto spiega. I tifosi del Milan hanno giustamente festeggiato (senza folle oceaniche visti i tempi che corrono), mentre i tifosi dell’Inter hanno in larga parte dato sfogo alla sagra della convinzione ed al gioco della giustificazione. Da tempo si è ormai radicata in molti la convinzione che l’Inter sia nettamente più forte del Milan e che la squadra rossonera, se vince, lo fa per episodi, per fortuna, per casi strani figli di un allineamento dei pianeti. Sicuramente non per meriti. E così, se al Milan mancavano il fondamentale Ante Rebic, Andrea Conti (che nella scorsa stagione era stato il titolare della fascia destra difensiva), Mateo Musacchio, Matteo Gabbia e Leo Duarte (assenze che hanno costretto Romagnoli a giocare forzando il rientro da una lesione muscolare) si citano soltanto le assenze dell’Inter per il contagio da COVID (6 giocatori di cui soltanto 2 titolari, ossia Skriniar e Gagliardini), come se le indisponibilità del Milan non fossero altrettanto condizionanti.

Ci sono poi i mantra dogmatici che, ripetuti a menadito senza verifiche o riscontri, si allargano a macchia d’olio, senza curarsi della verità di quanto si afferma. E quindi, dopo il “non vincevate da 5 anni” che si è diffuso a fine gara, si è passati al più tronfio “ogni dieci anni un derby dovete pur vincerlo” del giorno dopo. In realtà il Milan non vinceva un derby da poco meno di 3 anni (più precisamente dal 27 dicembre 2017, quando Cutrone, su assist di Suso, regalò alla squadra rossonera l’accesso alla semifinale di Coppa Italia). Inoltre questa storia della supremazia interista dei derby è inesistente nei fatti, sia dal punto di vista storico, sia se volgiamo lo sguardo semplicemente all’ultimo ventennio di calcio. Se c’è un derby nel mondo del calcio in cui regna la parola equilibrio è proprio il derby di Milano. Lo dicono i numeri di questo evento, sia quelli secolari (degli ultimi 111 anni), sia quelli degli ultimi 20 anni. Se guardiamo infatti al totale delle partite ufficiali (226) che si sono disputate dal 1909, c’è una leggera prevalenza a favore dell’Inter (82 vittorie nerazzurre, a fronte delle 77 rossonere e di 67 pareggi). Se invece guardiamo al totale delle partite effettivamente giocate (297) includendo anche quelle non ufficiali (come sarebbe più corretto fare, visto che per esempio nel computo rientra anche la Coppa Federale del 1915-16 che fu un vero e proprio campionato) la leggera prevalenza è in favore del Milan (113 vittorie rossonere a fronte delle 106 nerazzurre e di 78 pareggi).
Limitando l’analisi agli ultimi 20 anni (il primo derby di inizio secolo fu un 2-2 sancito dai gol di Hakan Sukur e Di Biagio per l’Inter, Bierhoff e Boban per il Milan), possiamo notare come si siano giocati in totale 47 derby ufficiali. Anche qui il bilancio è perfettamente in equilibrio con 19 vittorie del Milan, 18 dell’Inter e 10 pareggi. Nel decennio 2000-2010, il Milan ha vinto 12 derby, l’Inter 8, mentre 4 sono stati i pareggi; nel decennio 2010-2020 invece è l’Inter ad avere vinto più derby, ossia 10, contro i 6 vinti dal Milan e 6 pareggi. Anche se si analizzano tutti i bienni degli ultimi 20 anni, si potrà notare come l’equilibrio sia un tratto distintivo abbastanza pacifico, con picchi di prevalenza rossoneri alternati a picchi di prevalenza nerazzurri. Nell’ultimo biennio (2018-2020) l’Inter ha vinto tutti e 4 i derby di campionato, stessa cosa che era accaduta al Milan nel biennio 2002-2004, con l’aggiunta dell’eliminazione dell’Inter dalla semifinale di Champions League che è valsa la finale di Manchester. Va sottolineato pertanto come nell’arco temporale in cui il Milan ha avuto grandi soddisfazioni nei derby, la squadra rossonera è poi riuscita anche a capitalizzare vincendo uno scudetto, una Champions League, una Supercoppa Europea ed una Coppa Italia.
L’Inter invece, nel suo periodo oggettivamente migliore nei derby non è riuscita a vincere nulla, limitandosi a conquistare due qualificazioni alla Champions League (dove non ha poi superato il girone eliminatorio) ed una finale di Europa League persa per mano del Siviglia. Se l’Inter vuole affermare la sua superiorità nei derby di Milan nel biennio 2018-2020 può farlo, ma si tratta di un primato esclusivamente cittadino che non ha aperto la strada ad un ampliamento del palmares dei nerazzurri. Se si esce da quel segmento temporale invece (che non ha alcun crisma di valenza dato che vengono considerati soltanto 2 anni di storia su 111), la tifoseria nerazzurra si accorgerà che parlare di superiorità dell’Inter sul Milan è un vero e proprio falso storico che non ha riscontri nei numeri. Che poi l’Inter attuale sia più forte del Milan è un aspetto che nemmeno i milanisti contestano, visto che la squadra nerazzurra ha fatto 16 punti in più nell’ultimo campionato e la classifica ha sempre un valore oggettivo che va considerato. Inoltre il Milan ed i suoi tifosi sono perfettamente consapevoli di trovarsi in una fase storica in cui si sta lavorando per tornare nel novero delle squadre che ambiscono a lottare per lo scudetto. Sanno di non essere ancora completi per ambire al vertice del campionato, ma non ne fanno un dramma né una ossessione. Per molte ragioni (COVID e FPF in primis), in questo particolare momento del calcio non è possibile risalire a colpi di acquisti milionari e di investimenti massicci sulla squadra; il Milan si è dato una progettualità ed una coerenza che sta mantenendo da più di un anno, con i risultati che tutti vedono e con una coesione societaria che mancava da tanto tempo. Un derby vinto migliora l’umore e conferisce consapevolezza ad un gruppo giovane e con margini di crescita importanti. Non autorizza certamente a peana trionfali o a voli pindarici, ma nemmeno ad assistere a questa volontà di svilire continuamente i meriti del Milan ed a questa riscrittura della storia del derby di Milano priva di alcun riscontro sia nei numeri e sia nelle emozioni del campo.
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