Un Brescianini non può essere bergamasco: Marco e Paloschi, storie di confine nella settimana del derby

Alberto Paloschi, attualmente alla Spal, è stato il primo ad essere al centro di una controversia. Quando ha iniziato a fare gol nel Milan una decina d'anni fa, veniva descritto come talento emergente "bresciano". Accadeva che i cronisti andassero a controllare i suoi dati e il giovane bomber risultava nato a Chiari, in provincia di Brescia. Non lo si fosse mai scritto. Lui, il ragazzo, si affannava a precisare...l'ospedale in cui sono nato è a Chiari (Brescia) ma io sono cresciuto a Cividate al piano (Bergamo) e sono a tutti gli effetti di Cividate. Per il prossimo derby fra Brescia e Atalanta, Paloschino non ha dunque dubbi per chi tifare, anche perchè quando andò a giocare nell'Atalanta fu lestissimo a dichiarare: "Finalmente sono nella squadra della mia città". Oltre tutto, la Spal è oggi in lotta per non retrocedere come il Brescia. Per cui...

Al centro di una vicenda analoga ma opposta, si trova oggi Marco Brescianini, centrocampista della squadra Primavera del Milan che se Gattuso fosse rimasto avrebbe portato stabilmente nalla rosa di Prima squadra. Il centrocampista-tiratore della squadra di Federico Giunti risulta nato a Calcinate, in provincia di Bergamo. Guai a chiamarlo bergamasco però...il biondo centrocampista ci tiene infatti subito a chiarire: anche se sono nato a Calcinate, sono cresciuto a Erbusco in provincia di Brescia e mi sento orgogliosamente bresciano! Del resto per un giocatore che si chiama Brescianini, siamo nella normalità più assoluta. Nella settimana di Brescia-Atalanta, vale la pena ricordare che Cividate confina con Pontoglio, ma Cividate è Bergamo mentre Pontoglio è Brescia. Al tempo stesso Pumenengo è Bergamo, mentre Rudiano è Brescia.