Un Derby Eterno da leggenda: Stella Rossa-Partizan Belgrado 3-3
Stella Rossa-Partizan 3-3 (Foto di Srdjan Stevanovic/Getty Images)
Sei gol, ribaltamenti continui e un rigore nel recupero: il Derby Eterno tra Stella Rossa e Partizan finisce 3-3, regalando spettacolo e confermando il suo status di sfida più attesa in Serbia
Silvia Cannas Simontacchi
Tutto ciò che rende un derby "eterno" è andato in scena nel 175° match tra Partizan e Stella Rossadi Belgrado. Incertezza, occasioni a ripetizione, astuzie, bel gioco e, soprattutto, gol: ben cinque nella ripresa, con l’ultimo arrivato al quinto minuto di recupero, regalando al Partizan un pareggio inaspettato.
Un punto che pesa soprattutto per i bianconeri, sia come vendetta per la debacle dell’andata sia perché certifica il buon lavoro di Srdjan Blagojević in panchina. La Stella Rossa ha avuto l’iniziativa e ha creato più occasioni, ma le sue lacune difensive l’hanno tradita più volte, e proprio sul più bello.
Ore 16:00, Belgrado si ferma: è il giorno del Večiti derbi. Stella Rossa e Partizan si affrontano per la 175ª volta in una sfida che infiamma la Serbia da generazioni. Oltre la classifica, oltre i pronostici. I biancorossi sono in fuga in Superliga, con 21 punti di vantaggio sui rivali, ma il derby è una partita a sé.
L’ultimo scontro diretto, all’Humska, è stato un trionfo per la Stella Rossa: un pesantissimo 4-0 con la storica tripletta di Cherif Ndiaye – la prima di un giocatore biancorosso dal 1968 – e il sigillo di Katompa Silas. Ma oggi è un’altra storia: il Partizan, sfavorito, è pronto a ribaltare tutto. Sugli spalti il clima è infuocato ben prima del fischio d’inizio. I Delije srotolano un enorme striscione con il volto di Dragan Kojić Keba, icona della musica folk serba e tifoso della Stella Rossa, mentre un suo pezzo rimbomba nel nel catino del Marakana.
In campo, la partita si accende subito. Dopo soli 8 minuti, Kalulu porta il Partizan in vantaggio. La Stella Rossa prova a reagire, ma i bianconeri si chiudono con ordine e vanno al riposo avanti 1-0.
Fuochi d’artificio nella ripresa
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Si riparte e, dopo pochi secondi, la partita esplode. Dalla panchina biancorossa, Milojević azzecca il cambio: fuori Silas, dentro Radonjić. Il nuovo assetto funziona immediatamente. Dopo 46 secondi, Maksimović brucia la fascia destra e serve Ndiaye, che da due passi firma l’1-1. Settimo gol nei derby per il senegalese, che manda in delirio la curva nord, mentre i fumogeni oscurano il cielo.
Cinque minuti dopo, il Partizan si scioglie e Ndiayene approfitta ancora. Tiro sporco in area, Jovanović sbaglia l’intervento e la palla rotola in rete. Rimonta completata: la Stella Rossa è avanti 2-1. I bianconeri accusano il colpo, ma non crollano. Al 59’, azione perfetta e cross al bacio di Roganović per la testa di Kovač: 2-2, il Partizan non molla!
Non c’è tempo per esultare, solo tre minuti e la Stella Rossa torna avanti. Ivanić si libera con una giocata di classe e batte Jovanović con un destro preciso da posizione defilata. Quattro gol in 17 minuti: il Derby Eterno onora il suo nome, mentre gli spalti rimbombano.
Dopo tanti fuochi d'artificio, finalmente arriva un momento di tregua. La Stella Rossa abbassa i ritmi, il Partizan fatica a reagire. Blagojević prova a cambiare inserendo forze fresche, ma gli ospiti sembrano a corto di idee. Durante il match, ci sono state poche interruzioni e cartellini rispetto al solito; l'arbitro assegna quindi 5 minuti di recupero. La Stella Rossa controlla il gioco, fino a quando Natho, con l’esperienza del veterano, forza un rigore a tempo quasi scaduto in favore dei Grobari. Sul dischetto va Nikolić, che non trema e segna il gol del 3-3.
Un risultato probabilmente giusto per una partita che ha regalato tanto spettacolo e colpi di scena. Il Derby Eterno si conferma una sfida senza tempo, dove tutto può succedere. E stavolta è successo davvero di tutto.