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di Angelica Cardoni Ora è ufficiale. La Roma di Eusebio Di Francesco continuerà a essere targata Francesco Totti, nuovo dirigente del club. Difficile immaginare un’impronta diversa, anche nel caso in cui lo storico capitano avesse scelto altro...

Redazione Derby Derby Derby

di Angelica Cardoni

Ora è ufficiale. La Roma di Eusebio Di Francesco continuerà a essere targata Francesco Totti, nuovo dirigente del club. Difficile immaginare un’impronta diversa, anche nel caso in cui lo storico capitano avesse scelto altro per il suo futuro. Magari, una maglia in una squadra estera o una poltrona privilegiata in tv. Tutte ipotesi inconciliabili con quel forte senso di appartenenza che lo ha sempre contraddistinto. E che continua a farlo, ancora oggi. “Sul biglietto da visita, come sempre, ci sarà scritto solo Francesco As Roma”, ha dichiarato alla televisione del club. Una manifestazione d’amore che ha fatto impazzire i suoi tanti tifosi. E anche di umiltà. “Riparto dall'inizio, ho preso tempo per pensare a cosa fare e altro me ne servirà per entrare in società. Cercherò di mettermi a disposizione di tutti: dal settore giovanile al presidente. Poi ci vorrà tempo, sei mesi, un anno o forse due per capire cosa fare".

Francesco Totti ha tanto da imparare e tanto da insegnare ai giovani che cominciano a calcare i campi importanti di Trigoria. La sua permanenza è un valore aggiunto, un segnale forte, un collante per la società. Proprio ieri, ha accolto Cengiz Ünder, il baby talento arrivato alla corte di Di Francesco che ha postato subito una foto insieme a Totti, definendolo una leggenda. Quando lui nasceva, nel 1997, il Pupone iniziò a essere visto come un punto di partenza per la nuova Roma e, proprio in quella stagione, manifestò la volontà di restare a Trigoria fino a fine carriera. L’anno dopo, Aldair gli cedette la fascia da capitano. Un patto di sangue che lo ha legato per sempre alla Roma giallorossa.

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