Alla Sampdoria mancava un Torregrossa, la vittoria della logica

di Simone Fargnoli - Quelli che la Samp -

La vittoria della logica. Portare uomini in area di rigore, per sfruttare i cross piuttosto precisi di Augello e Candreva e per mantenere una certa pressione alla difesa avversaria, non può che garantire pericolosità e occasioni. Così, alla fine, è andata bene; si è vinto e un triste sabato sera da coprifuoco si trasforma in un leggero sorrisetto. Analizzare la partita con l'Udinese, oltre a ciò, significa sottolineare come per un'ora la Samp abbia evidenziato i soliti limiti. Squadra arroccata come se la muraglia cinese fosse la nostra primaria fonte ispiratrice e incapacità di gestire e sfruttare gli spazi lasciati dai bianconeri. Il primo tempo ha sostanzialmente raccontato questo. Conseguenza che le opportunità sotto porta sono tutte per i friulani. Il baluardo Quagliarella ha provato a mettere in difficoltà Musso, nell'unica palla in verticale veramente giocabile. Sì, giusta la celebrazione di Torregrossa ma ricordiamo anche come, forse sbagliando, Ranieri abbia lasciato il capitano abbandonato al proprio destino e circondato da cross inadatti alle sue qualità. Sintetizzando è come mandare me a ballare in un locale dove ci sono Emma Watson, Cameron Diaz, Julia Roberts e altre loro colleghe, senza avermi dato la possibilità di prepararmi o senza aver modificato il mio conto in banca. Due degli elementi fondamentali per riuscire a concludere qualcosa. Forse il mister, immaginando questa scena e risvegliato dalla sberla di De Paul, ha rivisto l'assetto blucerchiato. L'entrata di forze fresche e un'impostazione più propositiva hanno fatto la differenza.

Ottima anche la scelta di mettere Thorsby. Pur sbagliando qualche palla, per l'ennesima partita, è stato ovunque: in area nostra, in area loro, a fare il guardalinee, a pulire le docce, insomma ovunque. E poi lui. Torregrossa. I complimenti sono obbligatori e vederlo esultare è stata più che una gioia. Allo stesso tempo non si possono dimenticare i segnali che il ragazzo ci ha lasciato in eredità in questa serata. Le sue caratteristiche mancavano ad una squadra spuntata nei centimetri e nella quantità. Avere un giocatore così là davanti quando le cose vanno male, e per nostra gioia succede un po' troppo spesso ultimamente, in modo da alleggerire la pressione su difesa e centrocampo è fondamentale. Un'altra indicazione è che i giocatori di qualità ci sono. Il punto è trovare una quadra per farli rendere al meglio; negli ultimi venticinque minuti questo è accaduto e bisogna ripartire da lì. Alla squadra serve reagire ai momenti passivi. Oggi ho visto per larghi tratti la stessa sfida di La Spezia ma con ragioni diverse. L'Udinese ha fatto 309 passaggi, noi 386. Ci ha messo in difficoltà ancora una volta l'atteggiamento degli avversari. L'Udinese è lì in classifica ma ha dei buoni giocatori veloci e non è sembrato vero a Gotti di andare incontro ad una legione romana, nemmeno troppo solida, in assetto da difesa. Le cose sono cambiate quando la Samp si è un po' snaturata. Siccome ora che il numero dei giocatori arruolabili sta aumentando, non possiamo provare dall'inizio qualcosa di più spavaldo contro squadre come questa? Alla fine oggi è una delle rare vittorie contro le dirette concorrenti e forse nulla avviene per caso. Altre considerazioni sparse, una parola per Verre. Sicuramente non è stato brillante ma non scordiamo che non ha la qualità di Ramirez e che a lui Ranieri chiede di andare a disturbare il portatore di palla avversario e, solo una volta fatto questo, di agire tra le linee. Ha un ruolo difficile e insieme a Quagliarella è stato troppo spesso isolato. Teniamolo sempre presente.