Inter, zero intensità dopo la Juve: a Udine serviva fantasia, ma Eriksen non è contemplato…

L'Inter non ha pareggiato a Udine per le baruffe chiozzotte tra la panchina e l'arbitro. Rispetto alla partita con la Juventus c'è stato un netto calo in termini di intensità. Puntare al titolo significa non sentirsi appagati per la partita contro la grande squadra dove le motivazioni arrivano da sole, per poi calare nella partita successiva dove si va in campo senza lo stesso sacro fuoco e senza gli stessi stimoli. Questo può essere l'atteggiamento di una squadra di metà classifica che fa la grande impresa e poi stacca la spina, non di una quasi capolista con grandi e giustificate ambizioni.

La prevedibilità dell'Inter ha favorito una Udinese che si presumeva stanca dopo lo sforzo infrasettimanale contro l'Atalanta. Invece alla squadra di Gotti, posizione del tecnico rilanciata dopo i due pareggi contro le due nerazzurre, è bastato essere semplicemente ordinata per portare a casa il punto. In un sabato in cui l'Inter poteva concretamente raggiungere il Milan in testa alla classifica e diventare campione d'inverno. Troppa poca fantasia nell'Inter di Udine, proprio quella fantasia che Eriksen ha nelle corde. Il nazionale danese rappresentava un tentativo di cambiare lo spartito in una partita senza intensità, ma su questo tema Conte è indisponibile.