Milan anestetizzato

di Piergiorgio Malagoli -

Partiamo dallo scorso anno, perché questo è il Milan dello scorso anno. Con i pregi e i difetti. Pioli, signor Allenatore nonostante la gogna mediatica, aveva capito tutto. Fare un possesso basso, lento, con i piedi di tufo dei nostri centrali, vuol dire anestetizzare la forza offensiva della squadra. Fonseca con il suo modello di gioco ha sedato farmacologicamente gli unici giocatori forti e, non pago, li ha ricoverati in panchina come terapia d’urto. Pioli, o chi per lui, aprirebbe le gabbie e si disporrebbe con l’unico modello riproducibile con questa squadra: 2 linee da 5 e andiamo a fare a botte. Le diamo, le prendiamo, ma arriviamo secondi. Non è insipienza tattica, ma la constatazione che la forza della squadra è davanti.

Lungi dal rimpiangere Pioli, ormai arrivato a fine ciclo, però qualche rivalutazione del suo lavoro andrebbe fatta

Le perplessità su Fonseca sono macigni che il poco tempo avuto a disposizione non giustifica. Continua a ripetere che crede in questa idea di gioco e se così sarà ci schianteremo fino al suo esonero. Se cambia registro e modifica le sue convinzioni, potremo avere delle soddisfazioni.

Ma lo farà? I nuovi acquisti sono al momento ingiudicabili ma, a parte Pavlovic e Morata, tutti da scoprire. Fofana è un Bodyguard e se non è al top fisicamente non ha un bagaglio tecnico a sostenerlo. Emerson Royal fa venire i brividi ma la speranza di tutti è che siano precipitati in un gorgo di negatività che li fa sembrare peggio di quanto realmente siano.

Non perdiamo la speranza. L’amore per il Milan è la cosa più preziosa che abbiamo ereditato. Questo deve essere chiaro agli sfascisti di professione ma anche a chi, oggi, ha la grande responsabilità di gestire i cuori di milioni di tifosi.