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Il 4-3 di Juve-Napoli: calcio d’agosto ma emozioni d’altri tempi

Emozioni a non finire fra bianconeri e partenopei allo Stadium

Prima il calcio champagne della Juve, poi la rimonta del Napoli. Infine Koulibaly...

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Perché il calcio è emozione? Per partite come «queste», uso il plurale perché sono state almeno due, Juventus-Napoli 3-0, poi Juventus-Napoli 0-3, se non addirittura tre, calcolando l’autogol di Koulibaly al 92’. Clamoroso, incredibile, romanzesco per colui che è stato - e rimane - la colonna della difesa (non questa sera, però: già sul lampo di Higuian, uhm). Difficile parlare di tattica, in queste condizioni. A voler far prosa grezza, la Juventus ha ripetuto Parma: gran primo tempo, anche più bello, ancora più pieno, e flessione netta alla distanza. E il Napoli ha ribadito Firenze: Manolas o non Manolas (a segno, comunque), l’attacco gira ma, palla agli avversari, mamma mia.

Partita pazza, sul serio. Si fa male De Sciglio, entra Danilo e timbra subito. E in che modo: contropiede da area ad area, dopo un angolo pro Napoli. Pressing, squadra corta, fraseggi: la mano di Sarri (allo stadio, in un box), Il raddoppio di Higuain è un dribbling-arresto-tiro da palati fini, il bisturi di Cristiano sembra davvero la ciliegina sulla torta. Sì, ma la torta finisce nel cestino. Pjanic e Douglas Costa, Khedira e Matuidi calano, non c’è Chiellini, De Ligt e Bonucci balbettano sul più bello, e Ancelotti azzecca i cambi, Mario Rui e Lozano. Due gol in due minuti (di Manolas, di Lozano) e poi il pareggio di Di Lorenzo, il francobollo del Marziano. Due gol da punizione, fra parentesi.

E allora? Per vie «traverse» (due, di Khedira e Douglas Costa) e per quella prima ora di calcio-champagne, la Juventus ha giustificato il diritto all’omaggio di Koulibaly. Una gran botta di sedere. Dimenticavo un ultimo dettaglio: a Parma, rete di Chiellini a parte, aveva tirato solo Cristiano; stasera, ha tirato mezza squadra. E’ calcio d’agosto, d’accordo. Però.

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