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Il derby sopra il 38esimo parallelo: Nord-Sud, Pyongyang-Seul, tensione e curiosità senza gol

L'evento più importante della partita fra Corea del Nord e Corea del Sud

Sfida storica verso i Mondiali, tra Corea del Nord e Corea del Sud

Redazione DDD

La Corea del Nord non perdeva in casa dal 2011, ma i Taegaku Warriors erano attesi come una formazione temibile con Son Hueng Min, Kim Shin Wook ed Hee Chan Hwang a comporre l'attacco. E' finita 0-0: imbattibilità conservata per i padroni di casa del Nord, nulla di fatto per gli ospiti del Sud. La partita tuttavia non è andata in onda in diretta. Pyongyang ha negato i permessi. Il 5 settembre, la partita contro il Libano era stata trasmessa il giorno dopo, ma solo perché il Nord vinse 2-0. Il governo ha attivato una unità operativa all'interno di un hotel di Pyongyang, collegata con Seul, per fornire informazioni ai propri tifosi del primo match ufficiale disputato a Pyongyang.

"Questa trasferta mi mette un po’ di paura, voglio soprattutto tornare vivo", erano state nel pre-gara le parole di Lee Jae-ik, difensore della nazionale di calcio sudcoreana, che avevano fatto il giro del mondo. E' finita zero a zero anche sotto questo punto di vista, con le due selezioni che si sono affrontate senza danni per la prima volta sopra il 38esimo parallelo in una gara di qualificazione ai Mondiali.

Si è giocato in casa del presidente Kim Jong-un, da sempre appassionato di calcio. Si racconta che, quando studiava in Svizzera, andasse a San Siro in incognito per guardare le partite. E' finita 0-0, ma è stata molto più che una partita di calcio.

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