Il centrocampista portoghese, inoltre, è ottimista per gli Europei in Germania: “Anche mia nonna, che non si interessa di calcio, ama guardare le partite della Nazionale"
Bernardo Silva è riconosciuto come uno dei migliori giocatori al mondo e nell’ultima edizione del Pallone d’Oro si è classificato ottavo, ma per la stella portoghese del Manchester City non ci sono dubbi su cosa sceglierebbe se gli venisse data la possibilità di vincere il prestigioso premio o un trofeo importante per il suo club.
"Il riconoscimento è sempre una buona cosa. A mio parere, credo di attribuire la giusta importanza a questi premi. Ma alla fine si tratta di uno sport di squadra. Oggi i premi individuali vanno sempre agli attaccanti, perché sono loro a dare il tocco finale. Ma se capisci il gioco, che tu sia un giocatore o un allenatore, sai quanto sia importante avere un buon portiere, una buona difesa, un buon centrocampista e un buon attaccante. Non si tratta solo di avere un buon attaccante. Gli attaccanti non vincono i titoli da soli. La base è la difesa. Se si difende bene, si attacca meglio. Quando guardo i premi individuali e vedo che vanno sempre a chi segna molti gol, sento che non rappresenta bene il nostro sport", ha detto il centrocampista portoghese in esclusiva ai colleghi di Sky Sports, e non ha dubbi sulle sue priorità: "Vincere la Champions League è molto meglio che vincere il Pallone d'Oro. Non farei a cambio. Non se ne parla".
Il prossimo obiettivo sarà il Campionato Europeo e Bernardo si sta facendo carico della pressione. "La cosa divertente di giocare per il proprio Paese è che anche mia nonna, che non si interessa di calcio, ama guardare le partite del Portogallo. Quando il Paese gioca, tutti lo guardano. Anche chi non ama questo sport. Quando giochi in un campionato europeo, ovviamente senti la pressione. Si rappresenta il proprio Paese, la propria famiglia e i propri amici. Siamo tutti umani. La sentirai un po' di più, perché giocare per il Portogallo è sempre un po' diverso e speciale".
Quanto è stato speciale lavorare con Roberto Martínez? "Ci stiamo divertendo con lui. I risultati sono stati molto buoni. Ma ora arriva la grande sfida", spiega il numero 20 del Manchester City, che in chiusura garantisce come non avrà paura della responsabilità se gli verrà chiesto di segnare un rigore decisivo agli Europei. "Lo accetterei e spero di segnare. Ma non esiterei a prenderlo, anche se so che è una grande responsabilità".