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India, la stanza d’albergo di Maradona è rimasta intatta nel tempo: oggi è un museo…

BUENOS AIRES, ARGENTINA - NOVEMBER 26: Street vendors sell merchandise to fans of late Diego Maradona at line pass to Casa Rosada on November 26, 2020 in Buenos Aires, Argentina. Maradona died of a heart attack at his home on Thursday 25 aged 60 . He is considered among the best footballers in history and lead his national team to the World Cup in 1986. President of Argentina Alberto Fernandez declared three days of national mourning. (Photo by Ricardo Ceppi/Getty Images)

Nell’albergo indiano di Kannur dove Diego soggiornò due giorni nel 2012 è stato allestito un museo-santuario: da allora la camera 309 è rimasta tutta intatta

Davide Capano

Diego Armando Maradona è sinonimo di Argentina in ogni angolo del mondo, ma soprattutto è sinonimo di calcio. Di passione. Da Buenos Aires alla Cina, ma anche in India. Lì infatti proprio l’hotel che ospitò il Diez durante un tour pubblicitario nel 2012 ha deciso di mantenere intatta la suite dove lui trascorse due notti. “Abbiamo conservato le posate, i prodotti per il bagno e persino il bouquet di fiori che gli abbiamo regalato. I fiori sono secchi ma tutto è incorniciato”, dichiara all’AFP Ravindran Veleimbra, proprietario del Blue Nile a Kannur nello stato del Kerala, striscia della costa sud-occidentale del Paese.

Diego in India

Diego in India

 

Il Pibe coi fiori di cui parla l'albergatore

Si tratta della stanza 309, da allora trasformata in un museo-santuario con tutti gli oggetti toccati da Maradona (dai palloni autografati al menù) nel soggiorno a Nuova Delhi e in Kerala per chiudere un contratto pubblicitario con un importante marchio di gioielli. “La gente ci chiede espressamente un soggiorno nella camera Maradona. Tutto ciò che ha toccato rimane intatto e i suoi fan vogliono viverlo”, aggiunge l’albergatore, scioccato dalla notizia della morte del Pibe de Oro: “È stato un giorno di lutto. per noi. Mi ha tenuto tra le braccia mentre se ne andava e lo sento ancora”.

In India, come in tantissimi altri paesi, le manifestazioni di affetto per Diego si sono diffuse dopo la sua dipartita. Folle in ambasciata (nel Kerala due giorni di lutto decretati in sua memoria) e in diverse parti dello stato. Ma soprattutto offerte e preghiere davanti alla statua a lui dedicata, inaugurata nel 2017 a Calcutta.

La scultura indiana dedicata al Diez inaugurata nel 2017

“Vi ringrazio moltissimo per l’amore che avete per me, perché quello che avete visto nei video, quello si porta dentro tutta l’anima. Io non sono Dio, sono un semplice giocatore che ha fatto sorridere le persone su un campo di calcio”, è stata una delle frasi pronunciate da Maradona quando si recò in terra indiana per l’inaugurazione della scultura. Anche il Dieci partecipò a una festa di beneficenza all’epoca, oltre a visitare un gruppo di bambini malati di cancro e la sede della casa delle Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta. Perché l’amore per Diego è senza confini e senza tempo...

A Calcutta nel 2017

 

Maradona nella folla del Kerala nel 2012

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