Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, il tifoso biancoceleste che il 28 ottobre 1979 venne ucciso in Curva Nord da un razzo lanciato dai tifosi romanisti, ha commentato i disordini avvenuti all’Olimpico, dentro e fuori, in occasione dell’ultimo derby di Coppa Italia.
UN ORECCHIO PERSO
Roma, derby violento: il figlio di Paparelli “Non si può rischiare ancora di morire…”
Non allo stadio, non così...
Ecco un passaggio della sua intervista rilasciata a Repubblica: “Quello che è successo al derby è molto brutto. Non si può rischiare di andare all’ospedale per una cosa il lancio di fumogeni. O addirittura morire. Evito di andare a vedere il derby, per la paura che succedano queste cose. Infatti ieri abbiamo assistito a questi disordini. Credo di averlo visto allo stadio solo due volte in vita mia, non mi piace. Ho sempre paura che possa succedere qualcosa".
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Qual è stata la cosa più brutta? “Un ragazzo rimarrà sordo per i petardi. Il lancio della bottiglietta verso Bove, sinceramente non me lo aspettavo. Anche perché veniva dalla Tevere, dove ci sono persone adulte, è tutta gente che sa quello che fa. Mi è dispiaciuto molto. Il lancio dei fumogeni tra tifoserie? Non si può rischiare di andare all’ospedale per una cosa del genere. O addirittura morire, che purtroppo lo so, può succedere”.
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