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AVEVA IN MANO IL BASTONE...

Scontri al derby Avellino-Salernitana 17 anni dopo: nuovo giudizio per il tifoso con il bastone…

Scontri al derby Avellino-Salernitana 17 anni dopo: nuovo giudizio per il tifoso con il bastone…

Gli scontri risalgono al 2004, ma fra ricorsi ed eccezioni procedurali non c'è ancora la parola fine...

Redazione DDD

17 anni dopo le devastazioni del derby tra Avellino e Salernitana, una condanna definitiva da una parte, invece nuovo giudizio per un altro tifoso. Il 14 marzo del 2004 la Salernitana uscì sconfitta dai lupi irpini guidati da Zdenek Zeman. Fuori dallo stadio Partenio si registrarono feroci scontri tra la tifoseria ospite e le forze dell'ordine. Diverse le persone denunciate dalle forze dell'ordine.

Lo scorso 25 febbraio, la Cassazione si è espressa sul ricorso presentato da due tifosi della Salernitana, condannati a tre anni e otto mesi di reclusione dalla Corte d’Appello di Napoli, in quanto responsabili in concorso di devastazione e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Un 37enne di Cava era stato condannato per devastazione, ma con annullamento limitatamente alla resistenza a pubblico ufficiale, "reato estinto per prescrizione". Diverso il discorso per un altro tifoso, un 48enne, che si è visto annullare la sentenza per resistenza, mentre per la devastazione è stato fissato nuovo giudizio alla Corte d'Appello di Napoli, che evidenziò come l'uomo fu visto dirigersi verso l’area calda degli scontri armato di un bastone e con il volto coperto, come conferma Salernotoday.it, mentre il 37enne fu notato sugli spalti del settore ospiti accanto ad altri due tifosi granata che “reggevano” le porte dei bagni appena scardinate. La sentenza risale al 2019, poi il ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato la sentenza limitatamente al reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata in quanto il reato è estinto per prescrizione. Per la devastazione, invece, è stato accolto il ricorso del tifoso di Salerno di 48 anni, quello armato di bastone. Diverso il discorso per il 37enne. Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile in quanto "si limita a muovere censure di carattere generico" rispetto alle argomentazioni della Corte d’Appello di Napoli.

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