CAPU…T DERBY – La partita che falsa il Campionato

di Giovanni Capuano -

Quante chance ci sono per la Lazio di vincere il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni conquistando il 3-0 a tavolino contro il Torino per la gara saltata causa Covid a inizio marzo? Zero. Anzi, zero virgola. E non per voler anticipare a tutti i costi il verdetto dell'ultimo grado di giudizio sportivo, ma perché basta un minimo di buonsenso per capire che sarebbe bizzarro se il collegio che ha picconato il protocollo della Federcalcio, consegnando il campionato nelle mani delle Asl (caso Juventus-Napoli), evocato come precedente nelle vicende successive, all'improvviso si smentisse condannando i granata alla sconfitta.

Eppure quel giudizio pendente, sempre che qualcuno formalizzi la rinuncia al ricorso o lo depositi (c'è tempo fino al 30 aprile), sta tenendo in scacco la Serie A e falsando le volate Champions e salvezza. Quando si giocherà Lazio-Torino? A occhio difficile che si esca dall'ultima settimana della stagione, quella incastrata tra la 37° e la 38° giornata. E anche qui ci sono problemi perché in linea teorica lo stadio Olimpico deve essere consegnato alla Uefa per l'Europeo entro e non oltre il 18 maggio. Il risultato è che le avversarie della Lazio (dal Milan alla Roma sono tutti in corsa per un posto nel multimilionario mondo della Champions League) e del Torino dovranno convivere con l'asterisco in classifica senza mai sapere la reale situazione.

Considerato il punto di partenza è una situazione non accettabile, un vulnus aperto sulla regolarità del torneo. E' chiaro che, con giudizio pendente, la Lega non possa calendarizzare la sfida dell'Olimpico. Ed è altrettanto evidente che tenere in vita un procedimento 'morto' sembra essere strumentale solo agli interessi di una o due parti. A discapito di tutti gli altri e della credibilità di una competizione già messa a dura prova dalla stagione del Covid e dalle alterne vicende raccontate in questi mesi. Chiedere di togliere dal campo il ricorso fantasma e far sfidare Immobile e Belotti in tempo per consegnarci una volata regolare è davvero troppo?