L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Ibrahimovic ed Eriksen: non date retta e non ascoltate…

Il calcio della vulgata, il calcio cotto e mangiato. Rieccolo, con tutta la sua semplice rozzezza. Fatto apposta per far parlare nei bar (finchè saranno aperti...) e dintorni. Primo assunto: il Milan ha pareggiato con il Parma, quindi al Milan manca Ibra. C'era tanta voglia di scriverlo fin dalla prima partita giocata dal Milan dopo Napoli. Ma tra il pareggio-qualificazione di Lille e la vittoria sulla Fiorentina, tra i successi di Genova e di Praga, il colpo era rimasto in canna. Non vedevano l'ora, fremevano. Ed ecco il pretesto imperfetto del 2-2 al Parma. Un pareggio in casa, con tante occasioni a favore del Milan. Esattamente come in Milan-Roma 3-3 e in Milan-Verona 2-2. Ma all'epoca Ibra c'era, sia contro la Roma che contro il Verona. Era in campo, con tutta la sua carne e tutte le sue ossa. Se con Ibra e senza Ibra fai la stessa partita e ottieni lo stesso pareggio, a che serve sminuire il resto della squadra per evocare il fantasma del grande assente? Al netto del fatto che ci si aspettava di più da Rebic e che fra i tifosi del Milan cresce il partito del Leao prima punta e del Rebic allargato quando manca Zlatan, addebitare il pareggio con il Parma all'assenza di Zlatan è opportunistico e niente altro a livello mediatico. Ammesso che di Ibra assente si possa parlare con cognizione di causa, perchè giochi o no Ibra nel Milan è sempre presente, in campo e fuori, con tanta lucidità e con grande intelligenza.

Esattamente la stessa cosa è accaduta a Christian Eriksen durante e dopo Cagliari-Inter. In Sardegna i nerazzurri hanno vinto e quindi la cosa è rimasta molto edulcorata. Ma la fiera delle banalità e delle contraddizioni è andata in scena anche lì. E' rimasto negli occhi di tutti che l'ottimo inizio di gara dei nerazzurri, con il portiere dei sardi Cragno sotto assedio, sia stato ispirato, fra tiri e assist, soprattutto da Eriksen. Ma l'Inter non ha segnato e l'inquietudine è montata. Fino alla rimonta interista favorita dalle sportellate e dagli errori dello stesso Cragno fra una uscita avventata e una uscita mancata. Ma Eriksen è calato...Vero, ma nel periodo della gara contrassegnato dal gioco Eriksen è stato fra i migliori se non il migliore. E' stato nel periodo dell'assalto fremente e dei cross che Eriksen non c'era più, sostituito da un discreto Sensi. Eriksen è calato, poi però nel post-partita si è parlato del grande inizio gara dell'Inter e delle parate di Cragno. Delle due l'una, o Eriksen ha firmato il miglior momento della sua squadra o Eriksen è calato. Decidetevi.