In una notte al cardiopalma, il Portogallo supera la Danimarca 5-2 dopo i tempi supplementari: decisivo l’ingresso di Trincao e un Ronaldo tra ombre e luci. Ora la Germania attende nella Final Four
Quando la notte si fa lunga e il destino sembra sospeso, ci pensa il cuore a scrivere la storia. E a Lisbona, sotto il cielo carico di tensione dello stadio Alvalade, il Portogallo ha trovato la via per l’immortalità. Un match che ha avuto il ritmo frenetico della gloria e il sapore amaro del rischio, contro una Danimarca mai doma. Dopo 120 minuti di emozioni incontrollabili e ribaltamenti improvvisi, i lusitani si impongono 5-2 e staccano il biglietto per la semifinale di Nations League, dove affronteranno la Germania.
Il racconto del match
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Non bastano le statistiche a raccontare quello che è stato il match tra lusitanni e danesi... E Cristiano Ronaldo, come spesso accade, si è ritrovato protagonista assoluto nel bene e nel male. Prima fallisce un calcio di rigore in apertura, ipnotizzato da un Schmeichel superlativo, poi si riscatta firmando il momentaneo 2-1. Ma prima di arrivare a quell’istante, il Portogallo si era già visto respingere dalla sorte e dalla resilienza danese.
Il primo squillo arriva al 38’: da un angolo di Bruno Fernandes, l’autorete di Joachim Andersen regala l’1-0 ai padroni di casa. Un vantaggio meritato per la pressione esercitata dai lusitani, che però dura poco. In avvio di ripresa, al 56’, Rasmus Kristensen salta indisturbato su calcio d’angolo e firma il pareggio, riportando la Danimarca avanti nell’aggregato.
Il solito Ronaldo
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Ronaldo non ci sta e al 72’ si avventa su un pallone vagante dopo una respinta di Schmeichel su Fernandes, insaccando da posizione defilata. Eppure, anche questo colpo non basta a mettere al tappeto i vichinghi. Christian Eriksen, al 76’, sfrutta un’ingenuità di Rúben Dias e firma il 2-2, che avrebbe voluto dire qualificazione per gli uomini di Hjulmand.
Il guizzo dalla panchina: Trincão cambia tutto
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Quando la partita sembra scivolare verso un epilogo amaro, ecco l’impatto di Francisco Trincão, entrato da pochi minuti. All’86’, dopo un assist calibrato di Nuno Mendes, il fantasista dello Sporting trova il gol della speranza con un destro chirurgico dal limite. È il preludio al supplementare che scriverà la storia.
Appena 48 secondi dopo l’inizio dell’extra time, il Portogallo mette la freccia: Gonçalo Ramos, altro subentrato, vede il suo tiro respinto da Schmeichel, ma Trincão è lì, lesto e preciso, a ribadire in rete col sinistro. Da lì in avanti, i lusitani non si voltano più indietro. Al 115’, la chiusura definitiva: Diogo Jota sfonda sulla sinistra e serve sul piatto d’argento l’assist a Ramos, che da due passi firma il 5-2 e la sentenza definitiva.
Dominio fisico e mentale
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I danesi, pur generosi, accusano la stanchezza e crollano sotto i colpi di un Portogallo che, con il passare dei minuti, alza ritmo e qualità. Gli innesti dalla panchina di Fernando Santos cambiano la sfida: Rúben Neves, Trincão, Jota e Ramos innestano forze fresche e determinazione in una squadra che si conferma tra le più solide e organizzate d’Europa.
L’urlo di Alvalade e lo sguardo sulla Germania
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Al triplice fischio, lo stadio esplode di gioia. Un urlo che squarcia la notte e proietta il Portogallo verso un duello attesissimo con la Germania nella Final Four. La consapevolezza di poter scrivere ancora pagine memorabili è ora tangibile, ma servirà un altro capolavoro contro una delle corazzate più temute del continente... E l'Italia lo sa bene.
Sono ben 5 i gol segnati dal Portogallo in una partita ad eliminazione diretta, record nella breve storia della Nations League.
Per Cristiano Ronaldo, si tratta del primo rigore sbagliato in una competizione ufficiale dal 2021.
Schmeichel, nonostante le 5 reti subite, è stato tra i migliori in campo per la Danimarca, con interventi provvidenziali.