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Il Real Madrid si prepara ad incontrare il Kairat Almaty per la seconda giornata di Champions League. L'uomo scelto per presentarsi alla conferenza stampa prepartita, la prima uscita ufficiale dei Blancos dopo il ko del derby, è stato Federico Valverde. In Kazakistan, il centrocampista uruguayano ha parlato a cuore aperto davanti ai microfoni dei giornalisti, esprimendo da una parte la sua frustrazione per il clamoroso 5-2 contro l'Atletico e le sue difficoltà personali, dall'altra la voglia di voltare pagina sua e di tutta la squadra, a partire dall'atteggiamento in campo.
Come portavoce del Real Madrid, Valverde tiene subito a precisare quanto lui e tutti i compagni vogliano che l'appuntamento contro il Kairat sia una ripartenza: "Vogliamo che quello che è successo l'altro giorno ci sia di lezione, presentarci con un atteggiamento diverso e vincere. Quelli dopo la sconfitta sono stati giorni duri", continua il centrocampista, "Ne abbiamo parlato molto, non era mai successo da quando sono arrivato a Madrid. Dobbiamo subito cambiare registro".
Secondo Valverde, il primo problema a cui il Real Madrid deve mettere mano, con l'aiuto di Xabi Alonso, è proprio l'atteggiamento in campo: "Dobbiamo impegnarci tutti al massimo per evitare altri scivoloni. Con Xabi abbiamo subito due sconfitte e sono state molto dure. Sono cose che succedono nel calcio, ma per evitare che succeda ancora dobbiamo essere il più uniti possibile, in campo e fuori".
Valverde non risparmia niente nemmeno a se stesso, e non nasconde di non essere soddisfatto del suo attuale rendimento: "Sono un po' frustrato", rivela infatti, "Sono il primo ad accorgersene quando non gioco al mio meglio. Al Mondiale per Club mi sembrava di aver iniziato alla grande, in questo momento però faccio più fatica in campo. Però continuerò a lavorare, e a trascinare il gruppo con tutto me stesso".
Il giocatore non sembra ancora a disagio nella sua nuova veste di ala, un ruolo a cui non è abituato ma che comunque non rifiuta: "Non mi sento a mio agio perché non mi viene così naturale giocare lì ma sono a disposizione della squadra: posso giocare in qualsiasi ruolo. Ho sempre dato il massimo, con Ancelotti, con Zidane e anche con Xabi. Faccio fatica a chiudermi in difesa, magari, ma cerco comunque di dare il massimo e dimostrare mentalità. Giocare con il Real Madrid è un onore", conclude.
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