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Napoli, la nuova stagione: fra certezze e novità, col tricolore sul petto

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
Il Napoli riparte dallo scudetto conquistato il 23 maggio e dalla conferma di Conte, respinte Juventus e Milan. Con De Bruyne in squadra, un modulo camaleontico e nuovi innesti, l’obiettivo è ripetersi in Italia e superarsi in Europa. Subito
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Il primo punto fermo da cui riparte la nuova stagione del Napoli, è quel triangolino al centro del petto, quel tricolore. Lo scudetto, è il primo punto fermo. Il Napoli è campione d'Italia, grazie alla vittoria contro il Cagliari all'ultima di campionato, lo scorso 23 maggio. Lo scudetto è il punto fermo della nuova stagione. Il primo. Poi, se ne aggiunge un altro: Antonio Conte, che ha rispedito al mittente - Juventus e Milan - le sirene grazie ad una rinnovata intesa con il presidente De Laurentiis. Queste sono le premesse che incominciano il nuovo campionato del Napoli. Il resto, è tutto in discesa.

De Bruyne in città, la ciliegina sulla torta tricolore

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L'approdo di Kevin De Bruyne, da ieri in città, già sommerso dalla gioia dei tifosi napoletani, è il sigillo alle rinnovate ambizioni della coppia De Laurentiis - Conte: non solo voler far bene in Italia, magari ripetersi, ma soprattutto fare bene in Europa. Il Napoli non è mai andato oltre ai quarti di finale di Champions League, quando, nel 2022/23, sono usciti in malo modo dal doppio confronto contro il Milan. Degna di cronaca, la semifinale in Europa League nel 2014/15. Certo, l'arrivo di De Bruyne non è casuale: non viene per svernare, bensì per rimanere e - naturalmente - cercare di vincere.

Conferme ed innesti: il modulo del Napoli

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Il talento belga va ad inserirsi in un contesto competitivo e vincente: se nella stagione appena trascorsa, gli undici titolari erano abbastanza intuibili, in quella che verrà sarà diverso. Non solo per il numero di giocatori ma soprattutto per il preventivabile turnover viste le coppe. La squadra di Conte è stata camaleontica durante tutta la stagione: 3-5-2 con Mazzocchi e Olivera larghi, Di Lorenzo a fare da braccetto; poi, 4-3-3 con Politano a tutta fascia, ma anche 4-4-2 con Raspadori di fianco a Lukaku e McTominay finto esterno a sinistra che andava ad accentrarsi fra le linee. Talvolta, il 4-4-2 è diventato anche 4-2-3-1, con il trittico di trequartisti alle spalle della prima punta. Inamovibili, Lobotka ed Anguissa. Con l'inserimento di De Bruyne, gli azzurri continueranno a cambiare pelle per poter schierare il belga dietro la prima punta fra l'attaccante e il duo di centrocampisti.