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Valentina Caruso tra calcio, Cagliari, archeologia e “Origini”: l’intervista esclusiva

Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

Tra meno di un mese - il prossimo 22 gennaio -  ricorrerà il primo anniversario della morte del compianto Gigi Riva. Un campione nella vita ed in campo, una vera istituzione a Cagliari. Quali aspetti dell'uomo e del calciatore ti sono rimasti impressi? Secondo te, cosa ha lasciato di più grande in eredità "Rombo di Tuono"?

"Gigi Riva era un eroe romantico, anzi direi nuragico, di quelli che oggi non esistono più. Ha scelto la Sardegna e i Sardi, la sua città in eterno, Cagliari, che lo ha accolto, amato e rispettato. Ha rifiutato qualunque tipo di offerta da club blasonati, mettendo al primo posto i valori di una comunità che lo ha cullato senza mai tradirla. Era una persona umile, leale e schiva, di poche e sagge parole. Ha portato lo scudetto in Sardegna in un momento storico in cui si pensava fosse solo terra remota di pastori, pecore e banditi. Per la prima volta, proprio grazie a lui e al calcio, la Sardegna è emersa da questi luoghi comuni, si è potuta elevare trovando una nuova dignità e mostrando finalmente il suo reale valore che i non sardi ancora non avevano colto".

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