Un luogo di culto

CUR in campo allo Zaccheria di Foggia: il luogo in cui mito e religione si intrecciano

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CUR in campo, l'evento del 6 giugno si terrà a Foggia allo Stadio Pino Zaccheria: un impianto sportivo in cui storia, mito e religione si intrecciano
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Dopo due edizioni da sogno a Frosinone, “CUR in Campo” sbarca nel cuore pulsante della Puglia calcistica, in uno degli stadi più iconici e carichi di storia d’Italia: il leggendario Stadio Pino Zaccheria di Foggia. L’appuntamento da segnare in rosso è per venerdì 6 giugno 2025Calcio, spettacolo ed emozioni autentiche si fonderanno in una notte senza tempo, resa ancora più speciale dalla presenza di ospiti d’eccezione: Francesco Totti, Stefano Fiore, Simone Tiribocchi, Fabio Quagliarella, Stefano Sorrentino, Marco Amelia, Vincent Candela. Una serata imperdibile, raccontata in ogni dettaglio da DerbyDerbyDerby.it, media partner ufficiale dell’evento, pronto a catturare ogni emozione, ogni applauso, ogni gol.

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CUR in campo: il calcio che unisce, emoziona e fa bene

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CUR in Campo non è solo un evento: è un sogno che prende forma. Un format ideato da Idea Lab per abbattere la barriera tra spettatori e protagonisti. Qui, il tifoso diventa calciatore, il sogno si fa realtà. Scendere in campo in uno stadio vero, con una maglia ufficiale, un pubblico sugli spalti e l’adrenalina nelle vene: CUR in Campo offre tutto questo, e molto di più.

Per partecipare, bisogna conquistarsi un posto tramite un’asta online su curincampo.it, scegliendo maglia, ruolo e tempo di gioco. Ogni dettaglio è studiato per garantire un’esperienza immersiva, all’altezza dei sogni di chi ama davvero il pallone. Ma c’è un valore ancora più profondo: il ricavato delle aste sarà devoluto in beneficenza, in questo caso alla Caritas Diocesana di Foggia-Bovino, attiva sul territorio con progetti concreti per chi vive situazioni di fragilità. CUR in Campo è, dunque, calcio che unisce, emoziona e fa del bene.

Lo Stadio Pino Zaccheria: Tempio di Passione, Teatro di Leggende

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Nel cuore di Foggia, tra vicoli intrisi di storia e vento che profuma di Sud, sorge uno dei santuari calcistici più affascinanti e vibranti d’Italia: lo Stadio Pino Zaccheria. Non è solo cemento e gradinate. È un luogo sacro, dove ogni seggiolino racconta una storia, ogni curva custodisce un coro, ogni zolla d’erba ricorda un dribbling, una lacrima, un’esultanza.

Inaugurato nel 1925 con il nome di Stadio Comunale di Foggia, fu intitolato nel 1946 a Pino Zaccheria, giovane atleta e ufficiale dell’esercito, eroe della Seconda Guerra Mondiale, caduto in Albania. Un nome che è diventato simbolo di coraggio, appartenenza e sacrificio. Da allora, ogni partita allo Zaccheria è un omaggio anche alla sua memoria.

Ma lo Zaccheria è entrato nella leggenda soprattutto grazie a una stagione irripetibile del calcio italiano: gli anni di Zemanlandia. Sotto la guida del geniale e rivoluzionario Zdeněk Zeman, il Foggia degli anni ‘90 si trasformò da outsider a meraviglia nazionale. Gioco offensivo, pressing asfissiante, gioventù e audacia: il 4-3-3 foggiano stregò l’Italia, portando allo Zaccheria migliaia di tifosi e appassionati da ogni angolo del Paese.

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Signori, Baiano, Rambaudi: nomi diventati culto. Gol a grappoli, partite epiche, emozioni allo stato puro. Il Foggia di quegli anni non vinse trofei, ma vinse il cuore di chi ama il calcio nella sua forma più pura. E lo Zaccheria fu il palcoscenico perfetto: bollente, vivo, vibrante. Uno stadio che tremava a ogni urlo della Curva Nord.

Ancora oggi, a distanza di decenni, lo Zaccheria è un luogo di pellegrinaggio sportivo. Chi entra qui non entra solo in uno stadio: entra in una storia che vive, respira, emoziona. È un teatro di battaglie epiche, una casa per chi crede che il calcio sia molto più di un gioco. Ogni partita casalinga del Foggia è un rito, un appuntamento con la passione, con la fede rossonera.

E proprio in questo tempio, il 6 giugno, si accenderanno le luci per accogliere Cur in Campo. Sarà una serata speciale, in cui il passato e il presente si incontreranno. Dove la memoria di Zemanlandia tornerà a vibrare tra le mura antiche dello stadio, mentre nuovi eroi per un giorno realizzeranno il sogno di scendere in campo sotto gli occhi di migliaia di spettatori.

Perché il calcio, allo Zaccheria, non è solo sport. È identità, è resistenza, è amore.