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Io, Florin Raducioiu, espulso con il Brescia contro il Milan: che ricordi! Piatek continuerà a segnare

Verso Milan-Brescia: batte forte il cuore dell'attaccante romeno

Milan-Brescia e Florin Raducioiu

Domenico La Marca

Florin Raducioiu è stato un centravanti di assoluto valore, che si è imposto nell'epoca d'oro del calcio italiano, meritandosi la maglia del mitico Milan in una stagione storica che si concluse con l'indimenticabile vittoria di Atene nel lontano '94. L'attaccante rumeno, inoltre, è stato il terminale offensivo della nazionale rumena più forte di tutti tempi come dimostra il quarto di finale raggiunto nel mondiale americano grazie anche alle sue reti.

In esclusiva a Derbyderbyderby.it è intervenuto Florin Raducioiu, il quale ai nostri microfoni si è soffermato sulla prossima sfida che vedrà di fronte Milan e Brescia, sue ex squadre, e su tanto altro.

L'invito - “Ringrazio la società del Milan che mi ha invitato ad assistere alla sfida con il Brescia, purtroppo non ci potrò essere per impegni con la televisione rumena.” I ricordi di Milan-Brescia - “Non potrò mai dimenticare quando venni espulso in un Brescia-Milan, indossavo la maglia delle rondinelle, e venni cacciato perchè protestai dopo aver subito un fallo da Costacurta ma è acqua passata.”

Falsa partenza - “Non mi sarei mai aspettato un passo falso del Milan alla prima giornata e ciò fa più male visto che tutte le altre big hanno vinto. Il modulo proposto ad Udine non ha dato certezze, e sono convinto che si ritornerà al 4-3-3 che con Gattuso avevo portato dei risultati. Mi meraviglia come Giampaolo non abbia preso in considerazione le caratteristiche degli elementi in rosa, inoltre è mancata grinta e corsa. E' stata una falsa partenza ma bisogna dare del tempo allo stesso Giampaolo.”

Brescia - “Il Brescia è partito alla grande, andando a vincere a Cagliari. L'undici di Corini è in salute, ha dimostrato una coriacità unica e sicuramente venderà cara la pelle a San Siro.”

Piatek - “Mi rifiuto di pensare che Piatek non sappia più segnare. Il centravanti polacco deve essere messo nelle condizioni di essere letale, difatti il 4-3-1-2 lo penalizza, lui deve giocare da solo in attacco, rifornito da due esterni. Il Milan, inoltre, possiede i calciatori in grado di scatenare Piatek, mi riferisco a Calhanoglu, Castillejo e soprattutto a Suso, che devono essere schierati nelle posizioni di campo giuste per esaltare il loro estro. Personalmente reputo Piatek, ovviamente con i dovuti paragoni, una fusione tra Shevchenko ed Inzaghi.”

Maldini e Boban - “Sono state due colonne del Milan, il loro valore umano e sportivo è indiscutibile, sono ai primi anni della loro nuova carriera dirigenziale, ma sono davvero due garanzie. Il loro compito non sarà facile, visto che bisognerà cedere alcuni calciatori sopravvalutati. Faccio un grosso bocca a lupo ad entrambi.”

Balotelli - “E' un personaggio “sui generis”, i suoi modi stravanganti l'hanno un po' penalizzato, adesso è ritornato a Brescia, nella sua città, dove avrà possibilità di rilanciarsi anche in ottica Euro 2020. Personalmente mi fa piacere che sia nuovamente in Italia, ho avuto la possibilità di conoscerlo a Nizza ed è un ragazzo molto umile.”

Il suo pallone d'oro - “Per un ragazzo dell'Est Europa giocare nel Milan è stato come vincere il pallone d'oro, ho vissuto una sola stagione in rossonero ma è stata fantastica e nel mio piccolo ho contribuito ad un'annata che è stata eccezionale conclusasi con la vittoria della Coppa Campioni. Sarò sempre riconoscente nei confronti dei vari Berlusconi, Galliani e di tutti campioni di quel Milan.”

Usa 94 - “Al Milan ho acquisito quella mentalità vincente che si è rivelata fondamentale nella mia avventura al mondiale americano. La mia Romania fu la sorpresa insieme alla Bulgaria della competizione, purtroppo ci fermammo ai quarti finali, visto che sino a sei minuti dalla conclusione dei supplementari della sfida con la Svezia avevamo più di un piede nelle semifinali ma un infortunio del nostro portiere ci costrinse ad andare ai calci di rigore e purtroppo la sorte non fu benevola.”

I gol da ricordare - “E' stato davvero emozionante segnare il primo gol al mondiale, contro la Colombia, ed in quella competizione siglai 4 reti, realizzando il mio personale sogno d'infanzia di essere protagonista nella massima competizione internazionale. Inoltre ci tengo a ricordare la prima rete a San Siro, nella scala del calcio, contro all'Atalanta alla quarta giornata di campinato, quel boato mi suscita ancora tanti brividi.”

Il primo a segnare in tutti i top campionati - “E' un record molto bello di cui vantarsi, visto che spesso ero protagonista nei video della Gialappa's, a parte gli scherzi, sono una persona molto solare ed aperta, pertanto amavo girare e cimentarmi con nuovi campionati e culture.”

Var - “Il Var può essere utile, ma deve essere utilizzato nel modo giusto e le decisioni devono essere prese in maniera più celere, non si può bloccare per minuti la gioia di un gol, basti pensare a quanto accaduto nei quarti di finale della scorsa Champions League tra Manchester City e Tottenham.”

Campioni -“Ho giocato con tantissimi campioni, escludendo Hagi e fenomeni del Milan, mi piace ricordare il mancino di Joao Paulo ai tempi del Bari, la mente geniale di Balakov allo Stoccarda o la capacità di Dario Hubner di segnare gol a ripetizione.”

Osso duro da superare - “In Italia ho affrontato tanti difensori di assoluto valore, in tal Pietro Vierchowod era davvero un osso duro da superare.”

Il presente di Florin Raducioiu - “Dopo aver guidato l'under 17 della nazionale rumena, mi sono cimentato nella nuova avventura, che mi stimola parecchio, di opinionista televisivo, seguo in particolare modo le sfide di Champions League ed Europa League...”

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