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Julio Sergio Bertagnoli: “Ho giocato tanti derby brasiliani, ma quello di Roma è l’emozione più incredibile”

Julio Sergio: che derby quei derby...

L'ex portiere romanista ha un chiodo fisso: i derby con la Lazio

Redazione DDD

La Roma, nella stagione 2009/2010, ha sfiorato lo Scudetto e il portiere Júlio Sérgio Bertagnoli è salito in cattedra più volte in quella stagione. Il brasiliano è nel cuore dei tifosi romanisti anche la sua forza d’animo: nel 2010, contro il Brescia, ha stretto i denti e, nonostante il grave infortunio, è rimasto in campo dolorante, in quanto la Roma aveva finito le sostituzioni.

Nella diretta Instagram con Footballstation.it, Julio Sergio ha ripercorso le tappe della sua carriera: "La miaparata incredibile su Mauri nel derby con la Lazio? "In quei momenti non c’è tempo per pensare. Poi, subito dopo, c’era un calcio d’angolo. Quando è finita la partita, dopo la doccia, sono tornato a casa e ho rivisto la partita. Anche perché non si riesce a dormire . Lì è stata una grandissima parata, qualcosa di diverso. Abbiamo vinto ed è stata la cosa più importante, anche perché era il mio primo derby”. Prima di approdare alla Roma, ti immaginavi una pressione del genere nel derby della Capitale? “Io ho giocato col Santos. Ho affrontato il San Paolo, il Corinthians e il Palmeiras. Si possono disputare anche otto derby in tre mesi, diventa una cosa normale. Arrivare in una città dove si vive in quel modo il derby è speciale. La settimana prima della partita, il momento della gara ed il post è un qualcosa di incredibile. Non so se in qualche altra città ci siano delle emozioni del genere”.

Il derby di ritorno con la Lazio è stato significativo per vari motivi. La Roma, appunto, era in lotta per lo Scudetto, mentre la Lazio per non retrocedere. Ci racconti il rigore parato a Floccari? “Noi avevamo studiato prima i rigoristi dal dischetto della Lazio con Pellizzaro, il preparatore dei portieri. Li vedevamo, poi, in video. Quando è venuto Floccari sapevo che tirava spesso al centro destra. Ho aspettato fino a che ho potuto, quando ha calciato ha preso il mio ginocchio ed è andata fuori. Poi Mirko (Vucinic, ndr) ha realizzato due grandi gol. In quel momento ho pensato che potevamo vincere realmente lo Scudetto”. Daniele De Rossi. Simbolo della passionalità. Quanta carica vi trasmetteva in campo e nello spogliatoio?“Lui aveva una personalità fortissima, si faceva sentire. Voleva il bene della Roma, ha fatto una grandissima carriera. Mi ha fatto molto piacere quando, dopo il derby, è venuto da me e mi ha fatto i complimenti, dicendomi di godermi quegli attimi, Era giovane, ma già Campione del Mondo. Quei gesti mi facevano solo crescere”.

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