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Lazio, Sebastiano Siviglia: “Lucas Leiva il migliore di tutti, adesso Simone Inzaghi batte anche le grandi”

ROME - JANUARY 06: Sebastiano Siviglia of SS Lazio in action during the Serie A match between Lazio and Livorno at Stadio Olimpico on January 6, 2010 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Sebastiano Siviglia ha speso belle parole per il collega ed ex compagno Simone Inzaghi. Focus anche sull'incertezza che avvolge il mondo del calcio, oltre che sulla questione Scudetto.

Redazione DDD

Sebastiano Siviglia, ex calciatore – tra le altre – di Atalanta e Lazio, ha parlato del possibile futuro della Serie A, ragionando sulle possibili soluzioni, fra cui quella di un campionato a 22 squadre. Siviglia, inoltre, si è soffermato in particolar modo sulla Lazio di Simone Inzaghi, elogiando Lucas Leiva e la sua duttilità, passando poi alla Roma di Paulo Fonseca, all’Atalanta di Gasperini e, infine, al Lecce di Fabio Liverani.

Dal 4 maggio i calciatori hanno la possibilità di allenarsi individualmente nei centri sportivi delle rispettive società. E’ un passo avanti verso la continuazione dei campionati? “Sicuramente ci sono diverse incongruenze - il commento a FootballNews 24 da parte di Siviglia -  tra governo e regioni, alcune di quest’ultime, infatti, hanno permesso prima la ripresa degli allenamenti individuali, mentre il Governo è rimasto più rigido e bisognerebbe capire il perché di questo. A seguito di questa piccola apertura verranno fatte nuove valutazioni, anche per vedere come approcciare a determinate situazioni, come mantenere le distanze di sicurezza e allo stesso tempo riuscire ad allenarsi per poter ripartire. Vedremo se ci sarà la possibilità di proseguire con il campionato, sarà il Governo a decidere, non si sa ancora se questo piccolo passo avanti sia solo un’illusione. Ci tengo a precisare che sì, gli allenamenti ci saranno, ma non si possono definire di 'squadra' viste le restrizioni, è come ridurre il calcio ad uno sport individuale. Vedremo se ci saranno ulteriori riaperture”.

Secondo alcune indiscrezioni di La Repubblica, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe annunciare la fine del campionato. Sarebbe una scelta giusta? “Bisogna vedere le dichiarazioni di Conte e confrontarle con il reale decreto, ultimamente si parla molto di sport, dalle discipline individuali a quelle di gruppo. Essendo uno sport che si basa molto sul contatto, nel calcio c’è un’altissima possibilità di contagio, inoltre le squadre si riuniscono creando naturalmente agglomerati. Sono valutazioni che in questo caso il Governo sta prendendo in considerazioni per decidere se riprendere o meno i campionati, sicuramente, però, dal momento in cui vengono aperti i parchi per fare correre i cittadini comuni non vedo perché non potrebbero correre i calciatori nei rispettivi centri sportivi. Ci sono cose che non sono del tutto chiare, che vanno poi a influire sulla condotta da seguire dagli atleti, ad oggi infatti non sappiamo se si proseguirà o meno. Credo si stia perdendo solo un po’ di tempo, ovviamente si attende di vedere quello che accadrà o che è già accaduto all’estero, come ad esempio in Francia, per capire la direzione da prendere. Riaprire agli allenamenti individuali può comunque essere un segnale, bisogna solo capire se di attesa per non creare ulteriori polemiche o per tornare effettivamente a giocare”.

Valutazioni che, nel caso in cui non si continuasse, andrebbero fatte anche per decretare vincitore. Giusto fare come fatto in Francia, nonché consegnare comunque lo scudetto che in questo caso andrebbe alla Juventus? “E’ una domanda con difficili risposte, dipende da tante cose. Ci sarebbero ancora tredici partite da giocare e molti punti in palio, potrebbero cambiare diverse cose, sarebbe più corretto annullare il campionato“. Anche perché potrebbero crearsi diverse polemiche, sia per lo scudetto che per le qualificazioni in Champions ed Europa League, ma anche per quanto riguarda le retrocessioni. In Francia, ad esempio, nel momento in cui è stata decretata la fine del campionato, il Lione si trovava fuori dalle competizioni europee e ha dunque fatto ricorso. “Penso che alcune squadre potrebbero essere penalizzate dopo una grande stagione, come il Benevento che ha diversi punti di vantaggio dalla seconda. Magari opteranno per un campionato a 22 squadre, ma alcune problematiche resterebbero e l’unica strada percorribile sarebbe quella della chiusura del campionato per stabilire le retrocessioni, qualificazioni in Europa e i vincitore finale. Allo stesso tempo, però, c’è qualcosa di molto più importante che è la salute ed è giusto salvaguardarla. La ripartenza del campionato comprenderebbe due o tre mila persone. Serve un protocollo sanitario sicuro, che dia garanzie. Qualsiasi decisione verrà presa creerà inevitabilmente delle polemiche, ma bisogna capire che quello che stiamo attraversando è un qualcosa che va oltre al calcio, un qualcosa che non è mai successo.”

Parlando di calcio giocato, Simone Inzaghi può essere definito come uno dei migliori allenatori in Italia? “Sì, sta facendo un grande lavoro da diversi anni ormai, sta portando avanti questa squadra molto bene. Oltre a quello che succede sul campo, dove Simone ha dimostrato di essere un allenatore di primissimo livello, ci sono diversi fattori che permettono alla squadra di lavorare bene, come ad esempio organizzazione, ambiente e società, che ha come unico obiettivo quello di portare la Lazio in Champions League. Al momento occupa meritatamente il secondo posto, inoltre nel corso della sessione di mercato estiva hanno trattenuto giocatori importanti, Milinkovic Savic e Luis Alberto su tutti. E’ un percorso che è frutto di una grande strategia societaria. In passato Inzaghi veniva criticato perchè non riusciva a vincere contro le grandi squadre, mentre quest’anno sono stati in grado di battere due volte la Juventus, ad esempio.” Qual è il giocatore più importante dei biancocelesti? “Quando penso a questa Lazio ho sempre in mente un giocatore: Lucas Leiva. E’ il classico calciatore con un’intelligenza straordinaria, sotto il punto di vista tattico è in grado di prendere sempre la decisione più giusta, ha una grande intuizione e offre tanto equilibrio. Riesce inoltre ha fare una buonissima copertura in fase difensiva, permettendo anche alla squadra di sbilanciarsi, è il cuore della squadra, è indispensabile. Immobile, Correa e Luis Alberto? Sono grandissimi giocatori, probabilmente da copertina, ma quello che regge equilibri e fatiche, facendo anche in modo che i compagni possano permettersi di attaccare maggiormente è proprio Lucas Leiva: ha un’interpretazione sontuosa.”

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