Mi manda Lino Banfi, il “longobardo” Aristoteles tutto in un libro: il Negro svizzero si occupa anche di razzismo

Attore, modello, ora anche scrittore. Urs Althaus ha fatto tanto nella sua vita, ma tutti, o quasi, lo conoscono come Aristoteles, personaggio diventato celebre nel film "L’allenatore nel pallone" con Lino Banfi. Arrivato dal Brasile per salvare la Longobarda, vittima di saudade e poi ancora salvatore. La figura dell’attaccante brasiliano è ormai un cult nella storia del cinema italiano. A questo punto Urs Althaus ha deciso di raccontarsi in un’autobiografia, edita da Bibliotheka edizioni, in uscita il prossimo 7 agosto.

"Io Aristoteles, il negro svizzero" è una storia che sembra la trama di un film. Il suo percorso di professionista del calcio è finito presto, dopo le esperienze nelle giovanili del Basilea, poi tra le riserve del Zurigo. Un guaio ad un braccio lo fece terminare bruscamente. Ma fu l'inizio della sua seconda vita, la più fortunata e piena di eccessi. Diventato modello mentre avviava la carriera d'attore, Urs Althaus ha avuto da subito fiuto per gli affari, fondando prima la Xtazy, poi la Gary Gatys (dal nome del suo socio) imprese nel settore della moda.

Naufragato per vari moitivi, a Urs è rimasto il film diventato oggetto di culto anche per le tante comparsate di veri campioni: Pruzzo, Graziani, Zico e l'indimenticabile mister Liedholm. Aristoteles avrebbe poi poi ritrovato Banfi in tv (Un medico in famiglia) e al cinema (L'allenatore nel pallone 2 l'anno è i 2008), mentre lavorava in altre fiction. Nel libro si parla di tutto: della carriera di attore, del sesso, delle varie storie d’amore, del razzismo. Insomma, è la biografia di Aristoteles, uno dei più forti brasiliani che si siano mai visti sui campi della nostra Serie A. Solo sul grande schermo, ma è già qualcosa…