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L’unico derby vinto nella Storia con un gol in 9 contro 11: Piacenza-Cremonese 1-0, era il 1966…

Piacenza-Cremonese, un grande derby storico...

Per i tifosi piacentini e cremonesi il derby del Po è il vero derby d'Italia

Redazione DDD

Luigi Carini, giornalista e appassionato di sport, ha fatto un tuffo nel passato del Piacenza, ricordano l'incredibile derby del Po fra Piacenza e Cremonese del 13 novembre del 1966. Era l'8'giornata di campionato: Piacenza e Cremonese, il derby per eccellenza, la sfida tra due tifoserie divise da una rivalità atavica e, talvolta, anche brutale. Quella domenica le nuvole in cielo erano basse e nere ed elargivano pioggia insistente anche se non particolarmente densa che aveva appesantito il campo al limite della praticabilità: cominciavano i primi freddi autunnali ma, quel giorno, il clima era invece particolarmente caldo. A riscaldarlo erano arrivati voci su incidenti tra le tifoserie avvenute nel tragitto tra la città lombarda e la nostra. Il Piacenza a quel tempo era allenato dal piacentino Sandro Puppo, un tecnico di notevole prestigio che poteva vantare nel suo palmares le panchine di Juventus, Barcellona e della nazionale turca.  La Cremonese, partita con ambizioni di promozione (ma poi finì per retrocedere), schierò una formazione con molti nomi di prestigio, ovvero: Michelini, Pietrobon, Varoli; Ottani, Bartolomei, Zaniboni; Sarchi, Tassi, Frassi, Pantani, Belloni. Arbitro il sig. D’Amico di Livorno.

Nel primo tempo la Cremonese aveva fatto registrare una sensibile superiorità grazie ad un maggior tasso tecnico, ma il Piacenza, aiutato un po’ dal terreno fangoso e da un grande spirito agonistico, era riuscito a contenerla sullo 0-0. Nella ripresa la sfortuna si accanì contro i biancorossi, che dopo pochi minuti dovettero fare a meno dell’espulso (per gioco violento) Montanari e, dopo qualche minuto, anche dello stopper Favari che si ruppe un braccio e restò in campo solo per onor di firma col braccio sorretto da bende. A quel tempo non c’erano le sostituzioni. Ridotti in nove, per i biancorossi il crollo sembrava soltanto questione di minuti, ma ecco il cuore da derby del Piacenza. A metà ripresa il fatto clamoroso: Dotelli nei pressi della riga del centrocampo, con grande intelligenza intercetta un passaggio tra due difensori ospiti, cerca di impostare un contropiede ma non trova compagni; allora decide di guadagnare campo puntando verso la porta avversaria trascinandosi faticosamente il pallone nel fango: Braccato da ritorno degli avversari e ormai arrivato al limite dell’area lascia partire un destro a file d’erba (!) che trova l’angolino sinistro di Michelini e si insacca alle sue spalle. Il Piacenza in vantaggio in nove!

Mancavano, però, più di 25 minuti alla fine ma arrivò il 90esimo ed il triplice fischio di chiusura. Il Piacenza aveva vinto il derby forse più drammatico e più difficile della sua storia. L’entusiasmo della gente era indescrivibile, dai 5mila presenti nello stadio si alzava un solo elettrizzante urlo: “Piacenza, Piacenza”.

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