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Milano deserta e senza auto: come nel derby del 1973, quando si andava allo stadio con carretto e cavallo…

Il derby del "coprifuoco" energetico del 1973...come nella foto del sito magliarossonera.it

Calcio e poesia dal derby di Milano del dicembre del 1973

Redazione DDD

di Luigi Furini -

Un momento simile? Senza auto in giro? Nel dicembre 1973. C’è la Guerra del Golfo, chiudono il canale di Suez, il petrolio schizza da 3 a 12 dollari il barile. Il governo corre ai ripari: austerity. La domenica si va a piedi, niente auto. I programmi tv chiudono alle 22, così come i bar. Si va a letto prima per risparmiare energia. Il campionato, però, non si ferma. La prima domenica di austerity è il 2 dicembre, c’è in calendario il derby Inter-Milan. Allo stadio si arriva con ogni mezzo. Prendo il treno alle 9,15 da Lungavilla. Sono a Lambrate alle 10,20, a piazzale Lotto alle 11. Sono allo stadio alle 11,30 (si gioca alle 14,30) e non sono il primo. Arriva un gruppo su un carretto tirato da un cavallo. E’ il Milan club di Sesto San Giovanni (ieri, sul web, ho trovato ancora una foto di quell’evento).

Potevano anche venire con la metropolitana, ma vuoi mettere l’emozione? Legano il cavallo a un cancello 5 e gli danno un po’ di fieno. Arrivano ragazzi a piedi da Rozzano, dando calci e un barattolo. Ma non c’erano i pullman? “Sì, ma non avevamo niente da fare. E’ per buttare un po’ giù la tensione”. Entro prima di mezzogiorno. Non ci sono i posti numerati come adesso, bisogna conquistare centimetri sui gradoni di cemento e poi difenderli per tutta la partita. Vicino a me ci sono ragazzi venuti da Bari. “Siamo partiti ieri sera alle sette. E siamo arrivati alle 7 di questa mattina. Non abbiamo il biglietto, abbiamo scavalcato e ci siamo nascosti nei bagni. Sapevamo che la vigilanza entra in servizio alle 8, l’abbiamo anticipata”.

L’arbitro è Paolo Casarin. Si comincia. Boninsegna tocca per Mazzola e scatta in avanti. Il “baffo” lo lancia in verticale. Bonimba ferma il pallone, si gira e tira in porta. Gol!  Sono passati 16 secondi. In panchina Nereo Rocco grida come un ossesso, ce l’ha con Benetti. Helenio Herrera richiama Mazzola. Ma cosa avrà da dire, che l'Inter è in vantaggio dopo 16 secondi? In effetti il “Paron” Rocco sposta Benetti più vicino alla porta ed è lui a portare il Milan al pareggio.  Si va al riposo sull’1-1. A metà ripresa, Facchetti scende sulla sinistra, non lo fermano. Arriva al limite dell’area e lascia partire un bolide. 2-1 per l'Inter. Finisce così. Voglio andare al cancello 5 per vedere che fine ha fatto il cavallo. E’ ancora lì. Quelli di Rozzano, ritrovano il barattolo. Lo prendono a calci. Uno fa Mazzola e un altro Boninsegna, corrono e ogni tanto gridano “gol”. E quelli di Bari? “Torniamo in stazione, abbiamo il treno alle sette.

Ora bisogna stare in casa. E riguardati. Ma finita la quarantena torneremo tutti allo stadio, anche se sarà piena estate. Tanto,  d’estate, come abbiamo da fare?

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